Seconda giornata del convegno “How can we foster green growth?”, organizzato da Eunews.it al Comitato economico e sociale.
Al primo panel “The effectiveness of a technological shift led by public policies towards a Green Economy”, moderato dal giornalista de La Stampa, Marco Zatterin, hanno partecipato l’europarlamentare del Pd, Simona Bonafé, Stefano Mazzetti coordinatore nazionale di sprecozero.net – Italian zero-waste initiative, Francesco Saraceno, senior economist al Research center in Economics of Sciences-Po e Viktor Grønne, direttore dello European Students’ Union ESU.
Bonafè: “Non ci sono alternative all’economia verde, oggi abbiamo avanti a noi una grande sfida. L’Ue si è sempre giocato sua credibilità sule grandi sfide”
Bonafè: “Come Europa non possiamo che procedere con visione chiara, se lo faremo i risultati arriveranno. La Commissione ad esempio non procede in modo chiaro ritirando la proposta sull’economia circolare, anche se dice che ne presenterà una più ambiziosa, vigileremo.
Saraceno: “Lo Stato va dove il settore privato non andrebbe, dovrebbe essere capace di prendere rischi che le imprese non prendono”
Saraceno: “Imprese già sul merato tendono a fare meno innovazione di quelle furoi, hanno già investito e vogliono mettere a profitto i propri investimenti”, per questo “le politiche di innovazione funzionano meglio con mercati più liberalizzati con barriere all’ingresso che vengono abbassate”.
Mazzetti: “Con il coordinamento SprecoZero facciamo quello che a scuola non si fa: copiamo. Ma copiamo le buone pratiche”
Mazzetti: “A Sasso Marconi abbiamo la differenziata al 78%, ma non è questo il risultato. Il risultato è quando mio figlio mi redarguisce per aver sbagliato il colore del sacchetto. Non è una cosa banale, quella generazione non ha più il problema di imparare come fare la differenziata. Abbiamo bisogno di questa cosa, bisogna creare l’humus culturale”.
Grønne: “Se si vuole creare economia e crescita verde bisogna puntare sull’istruzione, in Asia sono avanti rispetto a noi”
Grønne: “Avvicinando l’università in modo globale potremmo formare gli studenti su economia verde ma anche migliorare gli atenei in genere. Dobbiamo insegnare agli studenti come possiamo creare un mondo più verde”.
Grønne: “La sfida maggiora quando parliamo di ricerca non è solo il finanziamento ma come dirigerlo verso economia verde e sostenibilità”
Saraceno: “Serve Humus culturale ma anche humus economico. Dove c’è classe media in crescita ci sono più auto elettriche, in Cina ad esempio. Cultura ed economia vanno a braccetto, non si può scegliere e non si può smettere di crescere: bisogna creare le condizioni per crescita sana”
Al secondo panel “Green bio-economy? The role of biotech in the development of sustainable products”, moderato dal corrispondente a Bruxelles di AskaNews, Lorenzo Consoli, hanno partecipato Francesca Romana Medda, del London University College e consigliere del ministero dell’Ambiente Britannico e Julie Felgar, managing director, Environmental Strategy and Integration, della Boeing Commercial Airplanes.
Felgar “Cambiare verso biocarburanti in aviazione può portare a riduzioni di emissioni da 50 a 80% per volo, ottimo risultato”
Felgar: “Sui biocarburanti bisogna puntare all’approvvigionamento locale, non ha senso produrre in Asia per portare i carburanti negli usa, si produrrebbe C02 inutile nel trasporto”
Felgar: “in Cina addirittura si ricicla l’olio buttano nelle fogne che viene recuperato da delle società che lo trasformano in biocarburante”
Felgar: “Sui biocarburanti c’è forte sostegno anche da Paesi del Golfo produttori di petrolio, perché anche loro hanno tra le priorità di aumentare rinnovabili”
Medda: “Per implementare energia più sostenibile meglio puntare inizialmente a soluzione ibrida, andare passo dopo passo”
Al terzo panel “Can eco-sustainability be coupled with excellence in both products and profits in food & beverage industry?”, moderato da Roberto Zangrandi, Special Advisor EDSO for Smart Grids, hanno partecipato Staffan Nilsson, membro Consiglio economico e sociale (Cese) e Chantal Bruetschy, capo unità della Direzione generale Cibo e sicurezza alimentare della Commissione europea.
Bruetschy: “Natura e ambiente hanno un legame diretto con l’industria alimentare, bisogna rafforzare questo legame in linea con la strategia 2020”
Bruetschy: “Consumo di insetti per uomo e animali è in aumento, è fonte di proteine, aziende sono disponibili a creare proteine da insetti, ma c’è reticenza dei consumatori. Potrebbe essere opportunità per Piccole e medie imprese”
Bruetschy: “Ril ritoro da parte della Commissione del pacchetto sull’economia circolareè dovuto sollo alla volontà di proporne uno più ambizioso. Dobbiamo fare in modo che intera economia sia inclusa”
Nilsson: “La sostenibilità è una sfida globale, bisogna coinvolgere società civile e Paesi Brics per vincerla”
Bruetschy: “In agricoltura concorrenza tra piccole aziende e grandi produzioni non va fatta a scapito delle risorse, la sfida è riconciliare due elementi, restare produttivi e conservare sostenibilità in interesse del settore”
Bruetschy: “In linea generale i target devono essere utili e devono essere raggiungibili e dare un orientamento vero. Vanno discussi e concordati, giustificati, basati su informazioni solide. Se non sono raggiungibili, diventeranno inutili. Se ben giustificati e basati su obiettivi condivisi, possono essere strumento politico molto utile”