Moavero: “Non possiamo votare un quadro finanziario che non sia equo”
L’Italia mostra i muscoli, e non annuncia sconti: se i negoziati sul prosssimo quadro finanziario pluriennale non daranno i risultati sperati, a far saltare il tavolo negoziale sarà il nostro paese, ponendo il veto alla proposta di bilancio 2014-2020. Lo annuncia il ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi, al termine della riunione del consiglio Affari generali. Un consiglio che si è dedicato interamente alla preparazione del vertice straordinario dei capi di Stato e di governo di giovedì e venerdì e durante il quale sono emerse le grandi difficoltà per raggiungere un’intesa. Al corrispondente di radio Rai che chiede se l’Italia pensa di ricorrere alla minaccia del veto, Moavero risponde “sì”. Quello italiano, spiega il ministro, è un veto eventuale, a cui si ricorrerà solo in caso di bozze che facciano restare il nostro paese – contribuente netto – con saldo insostenibile.
“Noi abbiamo una posizione aperta sull’ammontare complessivo del bilancio, ma chiediamo un riequilibrio sulla politica agricola e sulla politica di coesione”, ribadisce Moavero, ma “non potremmo votare un budget che non sia equo”. Per cui, precisa, il veto “lo porremo se dovessimo ritenere che il risultato del negoziato sul bilancio pluriennale sia dannoso per il nostro paese e gravoso per i nostri cittadini”. Ad ogni modo, anche se il vertice di giovedì e venerdì dovesse concludersi con un nulla di fatto – e non necessariamente per veto italiano – per Moavero ciò “non sarebbe negativo perché i tempi tecnici consentono di arrivare a un accordo anche successivamente, a marzo 2013”.
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