Bruxelles – Ci sono ancora “ampie differenze” tra la Grecia di Alexis Tsipras e le istituzioni sul rinnovo del Piano di assistenza e “il tempo sta scadendo” e per questo “servono molti più progressi”. Addirittura secondo l’agenzia di stampa Bloomberg qualche partecipante ha definito il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis “un perditempo, un giocatore d’azzardo, un dilettante”.
La situazione sembra precipitare dunque. Secondo il presidente della Bce, Mario Draghi “il tempo sta finendo, la velocità adesso è essenziale”. Però non è affatto soddisfatto di come stanno andando le cose il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. A Riga, alla riunione informale dei ministri delle Finanze dei Paesi con la moneta unica, oggi ci sarebbe dovuta essere la revisione di medio termine dell’accordo raggiunto il 20 febbraio scorso, per permettere l’esborso dei restanti 7,2 miliardi del prestito al Paese. Ma le discussioni tecniche tra le parti non hanno portati i risultati sperati e così oggi sul tavolo non c’era nessun testo da discutere. “La responsabilità è soprattutto delle autorità greche”, in quanto “l’accordo è soprattutto nel loro interesso”, ha affermato Dijsselbloem che ha ribadito: “La base della discussione resta l’accordo del 20 febbraio scorso”, e su quella base “bisogna costruire un accordo che sia globale”, e non sarà possibile “nessun esborso senza questo accordo”. Il presidente dell’Eurogruppo ha ammesso che con il ministro, Yanis Varoufakis, durante la riunione c’è stata una “discussione molto critica”, in quanto, ha spiegato, “abbiamo raggiunto un accordo due mesi fa e speravamo in risultati positivi”, in questa revisione di medio termine “e invece siamo ancora lontani”. Il greco ha confermato che in particolare su alcuni punti “abbiamo discusso molto animatamente”. Però Varoufakis continua a mostrare una granitica certezza: “L’accodo sarà difficile, ma ci sarà”, ha ripetuto ieri, aggiungendo anche che l’intesa “arriverà rapidamente perché è l’unica opzione che abbiamo”.
Anche per il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, i progressi fatti finora sono “limitati e ancora insufficienti”, e così “le posizioni si sono avvicinate su alcuni punti ma su altri siamo ancora troppo lontani”. Per il commissario “il messaggio è chiaro”, ovvero che “bisogna intensificare gli sforzi: non ci sono altre scelte”. Tra i punti più difficili, ha ammero Varoufakis, c’è quello della riforma del sistema pensionistico: “La richiesta che viene da praticamente tutti i partner di tagliare le pensioni non può essere accolta da noi – ha detto il ministro – ci opponiamo con determinazione anche perché non è coerente con le richieste che ci sono state fatte” all’inizio dei negoziati. Il ministro ha anche spiegato che la Grecia “ha un problema di liquidità perché stiamo finanziando il debito con le nostre risorse e invece, da accordi esistenti, andrebbe rifinanziato con gli aiuti”.
Il prossimo appuntamento fissato in agenda ora è l’Eurogruppo dell’11 maggio a Bruxelles, proprio un giorno prima della scadenza della rata da 770 milioni dovuta al Fondo monetario internazionale.