Bruxelles – Giro di boa. A tre anni dall’entrata in attività del Recovery Fund la Commissione europea fa oggi (21 febbraio) il punto sull’attuazione dello Strumento di ripresa e resilienza (RRF), il nucleo centrale del piano ‘NextGenerationEU’ da 800 miliardi di euro tra prestiti e sovvenzioni varato per contrastare le conseguenze economiche della pandemia.
Quasi 225 miliardi di euro erogati, oltre mille i traguardi raggiunti finora, oltre 28 milioni di megawattora (MWh) di consumo di energia risparmiati e uno scenario di aumento del Pil reale dell’Unione fino al 1,4 per cento al 2026 rispetto a uno scenario senza Recovery. Questi i numeri snocciolati nella valutazione della Commissione europea e presentati in conferenza stampa dal vicepresidente Valdis Dombrovskis, e dal commissario all’Economia, Paolo Gentiloni. Lo strumento finanziario – unico nel suo genere perché ha visto la Commissione europea andare sui mercati a emettere debito comune per conto dei 27 Stati membri – è stato istituito nel febbraio 2021 e ha il duplice obiettivo di aiutare gli Stati membri a riprendersi dalla pandemia COVID-19 e rendere questa ripresa più verde, più digitale e più resiliente.
Lo strumento di ripresa ha “poco meno di tre anni di vita e, per molti aspetti, la seconda metà della sua vita sarà più impegnativa della prima, con gli investimenti che raggiungono una fase critica della loro attuazione”, ha messo in guardia Gentiloni, parlando in conferenza stampa della necessità di continuare a rendere un “successo” l’opportunità unica di crescita data dal Recovery.
Questo perché – sottolinea ancora Bruxelles – diversamente dalle crisi precedenti, gli investimenti pubblici in Europa sono aumentati durante la pandemia di Covid-19 e la successiva crisi energetica, dal 3 per cento nel 2019 a circa il 3,3 per cento nel 2023. Le previsioni di Bruxelles inoltre che il Next Generation ha il potenziale per aumentare il Pil reale dell’Ue fino all’1,4 per cento nel 2026, rispetto a uno scenario senza piano di ripresa. Anche se – precisa l’esecutivo europeo – i risultati “non comprendono l’impatto significativo previsto dalle riforme per migliorare la crescita delle indicate nei vari Pnrr”. Quanto agli investimenti pubblici, nel 2024, secondo la Commissione, dovrebbero raggiungere il 3,4 per cento del Pil, mentre nel 2025, il tasso di investimento pubblico dell’Ue dovrebbe salire al 3,5 per cento del Pil dallo 0,3 per cento del 2029 e che metà di tale aumento è legato al denaro della RRF.
“A tre anni dalla sua istituzione, NextGenerationEU continua a sostenere la nostra ripresa economica e promuove cambiamenti positivi in tutta l’Ue. Abbiamo visto finanziamenti per progetti di efficienza energetica, energia rinnovabile e digitalizzazione come mai prima d’ora”, ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aggiungendo che il “nostro piano ha aiutato i giovani ad acquisire le competenze necessarie e ha contribuito a far crescere la nostra industria a zero emissioni. Con una combinazione unica di riforme e investimenti, NextGenerationEU sta affrontando le sfide nazionali e accelerando le nostre priorità comuni per un’UE verde, inclusiva, digitale, resiliente e competitiva”.