Bruxelles – Un piano strategico e dieci obiettivi per arrivare al 2030 con i primi reattori modulari nucleari di fabbricazione europea. Bruxelles ha lanciato oggi (9 febbraio) l’invito a presentare le candidature per partecipare alla futura Alleanza industriale europea per i piccoli reattori modulari, che sarà operativa nei prossimi mesi.
L’iniziativa era stata confermata martedì dalla commissaria per l’energia, Kadri Simson, insieme al target climatico intermedio al 2040, sottolineando il potenziale del nucleare tra le tecnologie a basso contenuto di carbonio che possono aiutare l’Ue a tagliare le emissioni. L’invito rimarrà aperto fino al 12 aprile, ma la Commissione fa sapere che saranno aperti altri bandi. Lo scopo dell’Alleanza industriale è quello di riunire governi, operatori del settore e parti interessate che cercano di accelerare lo sviluppo del settore, prendendo atto di un crescente interesse di diversi Stati membri per le tecnologie nucleari.
L’idea è quella di arrivare al 2030 con il primo reattore modulare di produzione europea. I piccoli reattori modulari sono reattori nucleari più piccoli sia in termini di potenza sia di dimensioni fisiche, rispetto alle centrali tradizionali su scala gigawatt, con una potenza compresa tra 10 e 300 MegaWatt. Si basano su tecnologie esistenti e sono progettati per essere costruiti in fabbrica in forma modulare standard e il loro vantaggio principale è che possono essere assemblati in fabbrica e poi spediti e installati sul posto, quindi anche in aree remote con capacità di rete limitata o in aree in cui l’uso di grandi centrali nucleari tradizionali non è possibile.
Il 21 marzo la Commissione europea ospiterà un evento di ‘divulgazione’ sull’Alleanza industriale, a margine del Nuclear Energy Submit che si terrà a Bruxelles. Tra maggio e giugno sarà invece organizzata la prima riunione dell’Assemblea generale. Secondo le indicazioni fornite, l’Alleanza dovrebbe arrivare ad elaborare nel primo trimestre del 2025 un Piano d’azione strategica per realizzare dieci obiettivi, tra cui “mappare e monitorare regolarmente la catena di approvvigionamento europea”, oltre che identificare le “future esigenze di ricerca, innovazione, qualificazione” e “facilitare la creazione di un’Accademia delle competenze nucleari e identificare le competenze future e le esigenze di sviluppo delle competenze”.
Di un’Alleanza industriale dell’Ue sui mini reattori nucleari si parla a Bruxelles ormai da mesi. La Commissione europea prende atto di un crescente interesse di diversi Stati membri per le tecnologie nucleari in alcuni Paesi dell’Ue e il loro potenziale ruolo per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica entro la metà del secolo e ha promesso il lancio di una vera alleanza con le parti industriali per sfruttarne a pieno il potenziale dei mini reattori nucleari. Secondo gli ultimi dati Eurostat disponibili, le centrali nucleari hanno generato circa il 21,8 per cento dell’elettricità totale prodotta nell’Ue nel 2022 ed erano 13 i Paesi con reattori operativi (Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Spagna, Francia, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia).