Bruxelles – L’Ue tende la mano ad Ankara. Un anno dopo il devastante terremoto del 6 febbraio 2023, che fece più di 53 mila vittime in Turchia e quasi 6 mila in Siria, Bruxelles adempie un altro tassello dell’impegno, preso già a marzo scorso, di sostenere la ricostruzione del Paese con 1 miliardo di euro. Oggi (7 febbraio) il via libera a 400 milioni dal Fondo europeo di solidarietà (Fsue).
Il più grande contributo finanziario concesso nell’Ambito del Fsue a un Paese candidato. A firmare l’accordo, in occasione del primo anniversario del sisma, la commissaria Ue per la Coesione e le riforme Elisa Ferreira e il viceministro turco per gli Affari esteri, Mehmet Kemal Bozay. Reso possibile anche grazie al semaforo verde per l’aumento di 1,5 miliardi di euro del budget della Riserva di solidarietà Ue per il periodo 2024-2027, raggiunto dai capi di stato e di governo dell’Ue al Consiglio europeo straordinario del 1 febbraio.
Con questa tranche, l’Ue ha mobilitato quasi l’intero importo di 1 miliardo che si era impegnata a stanziare durante la Conferenza internazionale dei donatori, organizzata in fretta e furia a Bruxelles già il mese dopo il sisma. In quell’occasione, in totale erano stati promessi 7 miliardi dai donatori di tutto il mondo per le popolazione colpite in Turchia e Siria.
Nell’accordo di oggi, è previsto che Ankara avrà 18 mesi di tempo per utilizzare i fondi e dovrà presentare una relazione di attuazione sei mesi dopo questo periodo. Le priorità indicate dalle autorità turche sono il ripristino delle infrastrutture nei settori della sanità, dell’istruzione e della gestione dell’acqua e delle acque reflue, la fornitura di alloggi temporanei per la popolazione sfollata e l’attuazione di misure per proteggere il ricco patrimonio culturale del Paese. Sono ben 16 milioni le persone che hanno subito danni ingenti nelle aree del sisma. Alle abitazioni, alle infrastrutture, ai servizi primari.
“Quando c’è bisogno di sostegno, l’Europa risponde, non solo per i suoi Stati membri, ma anche per i suoi vicini. Il Fsue è un’iniziativa di solidarietà con i Paesi e le persone”, ha dichiarato la commissaria Ferreira. Da quando è stato istituito nel 2002, l’Ue ha mobilitato attraverso il Fondo di solidarietà oltre 8,2 miliardi di euro per interventi in 109 catastrofi naturali e 20 emergenze sanitarie in 24 Stati membri – più il Regno Unito – e 3 Paesi in via di adesione – Albania, Montenegro e Serbia -.
In Turchia, prima del ricorso al Fsue, l’Ue era subito intervenuta con il Meccanismo di protezione civile: 21 Stati membri, insieme ad Albania, Montenegro, Norvegia e Serbia hanno offerto squadre di ricerca e soccorso e mezzi di emergenza nelle fasi immediatamente successivo al terremoto. “In quel periodo la nostra unica consolazione è stata la forte solidarietà dei nostri amici. L’Ue e gli Stati membri sono stati tra i primi a dare una mano, siamo sinceramente grati e profondamente toccati da questa solidarietà”, ha affermato a margine della firma dell’accordo il viceministro Bozay. Che si è poi augurato che “tutti gli impegni presi dai partecipanti alla Conferenza dei donatori si concretizzino nei prossimi giorni”.