Bruxelles – La Grecia non chiede alla Russia prestiti diretti per risanare i propri debiti, la Russia non fa eccezioni sulle controsanzioni in vigore contro i Paesi Ue e non cancella quindi l’embargo sull’import di frutta e verdura nemmeno per la Grecia. Dal punto di vista formale, nessuna decisione che possa creare eccessivo imbarazzo nei rapporti tra Atene e Bruxelles è stata presa nel corso della visita del premier greco, Alexis Tsipras a Mosca. Nella pratica, però, il leader di Syriza torna in patria con la promessa di un consistente aiuto da parte del Cremlino in diversi settori.
Per prima cosa “la Grecia non ci ha chiesto aiuti”, garantisce Putin in conferenza stampa ma “abbiamo discusso la nostra cooperazione in diversi settori economici, inclusi progetti nel settore dell’energia”. E in questo ambito “ci sono opportunità per garantire prestiti per alcuni progetti”, aggiunge Putin. Insomma soldi in arrivo da Mosca, seppure diretti a progetti specifici, potrebbero esserci. “Non si tratta di aiuti ma di cooperazione finanziaria in grandi progetti”, tiene a sottolineare Putin secondo cui “se grandi progetti saranno implementati ci sarà un beneficio per la Grecia che, quando riceverà profitti, potrà utilizzarli per ripagare questi prestiti”. Altra possibilità è che le “compagnie greche prendano parte nelle privatizzazioni in Grecia”, aggiunge Putin: “Siamo pronti a partecipare”, dice, sottolineando che le compagnie russe sono “interessate a investire nell’economia greca: gasdotti, aeroporti, porti, creazione di energia”, elenca.
Ma la cooperazione passerà anche dal settore gas. Con Tsipras “si è parlato dell’implementazione del Turkish stream”, spiega Putin: una nuova via per l’arrivo del gas alla Grecia che Mosca ha annunciato dopo la cancellazione del progetto South Stream e che “assicurerà che i bisogni di energia dell’Ue siano soddisfatti e potrà accrescere il ruolo greco nel continente europeo, aumentando anche le opportunità di investimento e la creazione di posti di lavoro”. La Grecia è “interessata”, conferma Tsipras.
C’è poi il commercio nel settore agricolo, messo a dura prova dall’embargo imposto da Mosca alle importazioni dai Paesi Ue come contromisura per le sanzioni europee sulla crisi ucraina. “Abbiamo capito che la Grecia ha dovuto votare a favore delle sanzioni” e “le controsanzioni hanno colpito anche la Grecia, ma non è colpa nostra” spiega Putin, sottolineando che ora “non possiamo fare eccezioni per nessun Paese dell’Ue” e quindi il bando continuerà anche per i prodotti in arrivo da Atene. Anche in questo settore però si è trovato il mondo di cooperare comunque, evitando una cancellazione dell’embargo solo a favore della Grecia che avrebbe creato non pochi imbarazzi a Tsipras nei confronti dei colleghi Ue. “Abbiamo parlato di come estendere la cooperazione agricola e di come creare alcune joint venture” con la Grecia, spiega Putin sottolineando che la cosa “non creerà danno ai produttori russi, che saranno coinvolti”. Ma la soluzione migliore, taglia corto il leader del Cremlino, “sarebbe stoppare la guerra delle sanzioni” e se l’Ue farà il primo passo, anche Mosca “bloccherà le controsanzioni”.
Sul tema sanzioni la posizione di Tsipras è chiara ed è sempre più distante da quella ufficiale presa a livello europeo: “Abbiamo realizzato che le controsanzioni russe sono state una risposta alle sanzioni Ue la cui logica non condividiamo pienamente”, ribadisce Tsipras. “Il nostro disaccordo è stato pienamente dichiarato ed è quello che continuiamo a ripetere ai colleghi”, aggiunge. Per la Grecia infatti “la soluzione non è questa guerra economica” e “abbiamo paura – aggiunge il premier greco – di una nuova guerra fredda tra Russia e occidente per cui lavoriamo ad una nuova soluione basata su dialogo e diplomazia”. A questo scopo “supportiamo gli accordi di Minsk” nella cui piena applicazione anche Putin garantisce di essere impegnato.
Complessivamente “lo scorso anno – fa i conti il presidente russo – il giro d’affari tra Russia e Grecia era di oltre 4 miliardi e 200 milioni di dollari” ma oggi proprio a causa di misure e contro misure e anche del crollo dei prezzi dell’energia “ha registrato una riduzione di circa il 40%”. Russia e Grecia hanno discusso di come “estendere la cooperazione” e “ritornare all’espansione” delle proprie relazioni: a questo scopo i due leader hanno anche firmato un “piano congiunto di azione per il 2015-2016”. Come “c’è la primavera oggi a Mosca, ci sarà primavera anche nelle nostre relazioni”, riassume le intenzioni con un’immagine il premier greco che ricorda come il popolo greco e quello russo siano uniti da “un’unica fede, una religione comune, dalla cultura”.
D’altra parte, tiene a sottolineare Tsipras, “la Grecia è uno Stato sovrano ed è indiscusso il suo diritto ad avere una politica estera con diverse sfaccettature”. Come Paese europeo, assicura il premier, “rispettiamo i nostri doveri”, ma “abbiamo il diritto di firmare accordi che preservino gli interessi del Paese, aiutino i cittadini e l’economia greca a superare la crisi”. Per questo “vogliamo stabilizzare la dinamica nella regione e costruire una relazione di fiducia con la Russia”. L’ambizione del viaggio a Mosca, assicura Tsipras, “non era di risolvere la crisi” perché “la crisi è una crisi europea, non greca ed è quindi una soluzione europea che deve essere trovata”.
Sulla questione interviene anche Putin, che si dice stupito per le reazioni che la visita di Tsipras a Mosca ha suscitato a livello europeo: “Quando qualche leader viene qui è considerato normale, non capisco perché se viene il premier greco è visto come un evento straordinario”. Mosca, garantisce, “non sta cercando di trovare alcuna soluzione frammentaria per migliorare le relazioni con l’Ue, vorremmo lavorare con tutta l’Unione in uno spirito di fiducia per trovare strategie comuni”.
Completamente fuori luogo, insomma, la teoria secondo cui la Grecia sarebbe una sorta di cavallo di Troia che Mosca vuole sfruttare per dividere l’Europa: “Si potrebbe porre la questione se io fossi andato ad Atene, ma io non sto spingendo per nulla – garantisce Putin – siamo solo aperti alla cooperazione per ottenere migliori risultati per tutti”. D’altra parte, chiede, “ricordate la crisi a Cipro? Allora tutti ci chiedevano di aiutarli”. Secondo il presidente russo “non sono solo la Grecia e la Russia ad essere interessate alle loro relazioni ma anche i creditori europei e i Paesi europei”, perché “se l’economia cresce grazie a questa cooperazione con la Russia e la Grecia riesce a ripagare i suoi debiti a Fmi e Unione europea, dovrebbe fare piacere a tutti e aiutare a riportare la situazione alla normalità”.