Roma – “L’Europa dei diritti ci chiede di non usare questa politica dei campi” rom, “perché crea segregazione e conflitto sociale. Ritengo che il Paese debba ascoltare questo richiamo”. È l’appello lanciato dalla presidente della Camera Laura Boldrini, nel corso di un incontro organizzato a Montecitorio per celebrare la giornata internazionale dei rom e dei sinti. Boldrini si augura “che questa idea di fare dei campi a parte venga abbandonata perché non serve”. Secondo la presidente “non solo è discriminante” verso quei gruppi, “ma crea tensione sociale”. Dunque, “non serve a nessuno e non serve al Paese”.
Boldrini sottolinea come in altri Stati europei le soluzioni siano del tutto differenti. “Ci sono Paesi in Europa – spiega – dove i rom sono 600-700 mila, come in Spagna ad esempio, o 400mila come in Francia”, ma lì “vivono in contesti assolutamente diversi rispetto ai campi”. Poi, la presidente invita a esplorare in maniera più estesa gli esempi alternativi presenti anche in Italia. “Ci sono città come Messina, Padova, Settimo torinese – indica – dove i rom hanno ristrutturato abitazioni fatiscenti”, lavorando gratuitamente in cambio della possibilità di abitare quegli appartamenti senza pagare l’affitto per un certo periodo di tempo.
La presidente dei deputati ha poi criticato il segretario leghista Matteo Salvini. “Con un preavviso di sfratto di sei mesi, raderei al suolo i campi Rom”, aveva dichiarato in mattinata l’europarlamentare del Carroccio in una trasmissione televisiva. “Questo verbo (radere) lo trovo abbastanza inquietante – risponde Boldrini – ritengo che i campi non debbano essere mantenuti”, ma “se non ci sono i campi devono esserci soluzioni abitative alternative”.