Bruxelles – L’Eurozona è ferma. La crescita non c’è. I dati preliminari sul Prodotto interno lordo diffusi da Eurostat certificano i timori di ‘crescita zero’. Il quarto trimestre del 2023 ha visto il Pil a 0, sia nei Paesi dell’area dell’euro sia per l’UE nel suo complesso. Mettendo insieme i singoli trimestri, l’eurozona è cresciuta dello 0,1 per cento nel primo trimestre, dello 0,1 per cento nel secondo, ha registrato un -0,1 per cento nel terzo e si è attestato a 0 nel quarto.
La figura scattata dall’istituto di statistica europeo dunque conferma un rallentamento dell’economia, anche sulla scia delle tensioni geopolitiche e internazionali che hanno caratterizzato l’anno da poco concluso, in particolare la guerra tra Russia e Ucraina e la recrudescenza del conflitto arabo-israeliano in Medio Oriente.
I numeri non sorprendono nella misura in cui erano attesi. Nei mesi scorsi il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, ha messo in conto un 2023 anemico dal punto di vista della crescita, dicendosi sicuro che il 2024 sarà diverso, in positivo. Ci si attende un’inversione di tendenza con una ripresa, la cui portata è chiaramente da verificare.
I dati, in quanto preliminari, non sono completi. Non ci sono tutti gli Stati membri, ma ce ne sono quanti bastano per tracciare un primo quadro, tutt’altro che roseo. Quello che viene certificato è che si ferma l’economia tedesca. In un’eurozona a crescita zero nel quarto trimestre del 2023, la Germania registra un -0,3 per cento. Ferma anche l’economia francese (0 per cento), mentre l’Italia si distingue in meglio, riuscendo a mantenere un segno ‘più’ per il proprio PIL: +0,2 per cento, e per di più in lieve aumento rispetto al terzo trimestre (0,1 per cento).