Bruxelles – Roma ha scoperto le carte. Ora, per sapere se la futura Autorità antiriciclaggio dell’Unione europea (Amla) troverà casa in Italia, bisogna solo aspettare il voto congiunto dell’Eurocamera e dei Paesi membri, previsto per il prossimo 22 febbraio.
Il sindaco della capitale, Roberto Gualtieri, e il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, hanno risposto oggi (30 gennaio) alle domande della Commissione Affari economici (Econ) dell’Eurocamera e di rappresentanti del Consiglio dell’Ue, puntando su tre cavalli: la sede da 17 mila metri quadri all’Eur dedicata unicamente all’Amla, l’interconnessione con le altri capitali europee garantita dall’aeroporto di Fiumicino – premiato per sei volte consecutive come miglior scalo aereo d’Europa – e una serie di servizi agevolati e opportunità per i futuri dipendenti e le loro famiglie.
Hanno presentato la candidatura italiana per primi tra i nove pretendenti, con il vantaggio di un’aula più vispa e lo svantaggio di non poter osservare le presentazioni delle altre città in lizza. Che, in ordine, sono Vienna, Vilnius, Riga, Francoforte, Dublino, Madrid, Bruxelles e Parigi. “L’Italia è da sempre all’avanguardia nel settore dell’antiriciclaggio”, ha esordito il viceministro Leo, elencando le best practices introdotte dal metodo italiano e divenute poi “golden standard a livello internazionale”. Già negli anni ’80 l’approccio “follow the money” – segui il contante -, il limite all’uso dei contanti già dal 1991, la creazione di un’Anagrafe conti correnti “in largo anticipo” rispetto agli altri Paesi europei.
La presidente della commissione Econ, la democratica Irene Tinagli, ha poi dato la parola a Gualtieri. Che ha proceduto per cerchi concentrici: l’ecosistema, la città, la sede. “Lo staff di Amla potrà beneficiare delle opportunità di formazione offerte dalla Scuola di polizia economica finanziaria della Guardia di Finanza”, ha dichiarato il sindaco di Roma, sottolineando che “tutte le autorità nazionali di antiriciclaggio sono basate a Roma”. E poi il fatto che “la città è il luogo perfetto per un’agenzia Ue non solo per la sua bellezza”: l’aeroporto di Fiumicino, premiato come miglior aeroporto europeo per sei anni consecutivi, garantisce un’interconnessione efficiente con le altre capitali Ue. E si trova a soli venti minuti dal “bellissimo palazzo di oltre 17 mila metri quadri nel quartiere verde de l’Eur”, scelto per la sede dell’Amla.
Una sede che potrebbe ospitare fino a 524 dipendenti e che – “diversamente dalla maggior parte delle altre candidature”, è una “soluzione autonoma”. Interamente riservata all’Autorità antiriciclaggio, il che garantirebbe “la piena sicurezza e riservatezza” del lavoro, ha insistito Gualtieri. L’Italia ha messo sul piatto 27 milioni di euro per coprire parte dell’affitto e tutti i costi di allestimento per i primi 8 anni, e una sede temporanea immediatamente operativa per 236 lavoratori.
Ma l’assegnazione della sede della nuova Autorità prevede il soddisfacimento di cinque criteri principali: data di operatività dopo l’entrata in vigore del Regolamento, accessibilità del luogo, esistenza di adeguate strutture educative per i figli dei dipendenti, accesso adeguato al mercato del lavoro, alla sicurezza sociale e all’assistenza medica sia per i figli che per i coniugi, ed equilibrio geografico. E Gualtieri ha evidenziato ai rappresentanti di Eurocamera e Consiglio dell’Ue che Roma offre “condizioni abitative accessibili e un’ampia rete di scuole internazionali“. Oltretutto, lo Stato è pronto a fornire “un contributo permanente di 2 milioni di euro per le spese educative dei figli” dello staff Amla. Sul piatto anche una convenzione speciale per la sanità e un centro per l’impiego dedicato per le opportunità di lavoro per le famiglie dei dipendenti.
Inoltre, la proposta italiana prevede “numerosi ulteriori benefici aggiuntivi”: dall’esenzione sull’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) e sull’Iva per tutti i mobili e i primi veicoli, ad ulteriori benefici fiscali per i familiari che si trasferiscono per lavoro in Italia. Per quanto riguarda il criterio di equilibrio geografico, l’Italia ospita attualmente due agenzie decentrate, ovvero la Fondazione europea per la formazione professionale (Etf) a Torino e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) a Parma.
Se l’offerta italiana sarà sufficiente per vincere sulle altre 8 candidate, sarà svelato il prossimo 22 febbraio. Fonti italiane – prima della presentazione di Gualtieri e Leo – avevano ammesso che la candidatura di Roma non è ritenuta particolarmente forte di fronte ad altre città in lizza come Francoforte, Bruxelles e Vienna. Per altro questa mattina all’Eurocamera, per illustrare la propria proposta, Francia e Germania hanno spedito all’Eurocamera i propri pezzi da 90. I ministri delle Finanze Bruno Le Maire e Christian Lindner.