Bruxelles – “La Commissione è sempre disponibile ad aiutare nel quadro di questi contatti bilaterali che sono stati presi dall’Italia con l’Ungheria”. Il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders assicura che anche l’esecutivo dell’Unione è cosciente di quello che sta capitando in Ungheria a Ilaria Salis, la cittadina italiana detenuta da oltre una anno nelle carceri Ungheresi.
Oggi (29 gennaio) la giovane, che si è sempre professata innocente, è apparsa in Aula in Tribunale a Budapest in catene: manette ai polsi e alle caviglie, tenuta tra agenti in giubbotto antiproiettile e passamontagna con una catena legata alla vita. L’accusa è pesantissima: aggressione e lesioni giudicate mortali (in concorso con altri ragazzi) a due militanti neonazisti durante una manifestazione, la “Giornata dell’onore”, l’undici febbraio scorso. Fatto sta che però queste vittime sono guarite in pochissimi giorni e non hanno neanche sporto denuncia.
Ma la Giustizia Ungherese, che subisce un forte controllo dal governo, ha deciso che Salis è una criminale pericolosissima, e per mesi l’ha tenuta in un carcere durissimo, con condizioni igieniche pessime, e le ha consegnato gli atti del processo solo in lingua ungherese. A quanto si apprende non le avrebbero neanche mostrato le prove che l’accusa dice di avere. Rischia una condanna ad oltre 20 anni di carcere.
Del fatto in Italia si è parlato poco, ma oggi le immagini della ragazza in catene (il cui processo, dopo questa prima udienza, è stato rinviato a fine maggio) hanno scatenato scandalo e repulsione.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato su X: “Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio”. Il capo delegazione del Pd, Brando Benifei, anche lui su X ha affermato che “le immagini che arrivano dall’udienza di Ilaria Salis sono sconcertanti, con catene a mani e piedi. Ilaria si è dichiarata non colpevole, ma il processo è stato rinviato a maggio. Il Governo italiano riporti subito a casa Ilaria. Non è accettabile ciò che sta succedendo!”.
All’udienza di oggi ha partecipato anche, come d’abitudine in questi case, un rappresentante dell’Ambasciata italiana in Ungheria ed anche degli attivisti di Amnesty International.
Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) January 29, 2024