Bruxelles – Trasformare la transizione verde in un nuovo modello di business. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, lancerà formalmente domani il primo Dialogo strategico dell’Ue sul futuro dell’agricoltura, che sarà presieduto dal professore tedesco Peter Strohschneider e a cui parteciperanno diverse organizzazioni di settore.
“E’ chiaro che dobbiamo agire per il futuro del comparto agroalimentare europeo, dobbiamo assicurarci che rimanga competitivo ma con un reddito adeguato per gli agricoltori e le imprese lungo la catena”, ha sottolineato il vicepresidente della Commissione europea per il Green Deal, Maros Sefcovic, presentando oggi (24 gennaio) l’iniziativa in audizione in commissione agricoltura e sviluppo rurale (Agri) del Parlamento europeo.
Il punto in Parlamento arriva dopo il passaggio che il vicepresidente ha fatto ieri al Consiglio Ue Agricoltura per discuterne con i ministeri competenti. “Molti ministri hanno sollevato la questione di riuscire a trovare un equilibrio tra competitività dell’agricoltura ei limiti planetari, chiedendo misure e strumenti concreti”, ha sintetizzato il vicepresidente, definendo “tempestivo e necessario” il dialogo, da cui la Commissione spera di trarre un “nuovo consenso”. Secondo le indicazioni fornite da Sefcovic, il dibattito partirà giovedì e si concluderà quest’estate, con incontri ogni 4-6 settimane e un portale per raccogliere i contributi.
I primi risultati del Dialogo dovrebbero arrivare a settembre, quindi dopo le elezioni europee (6-9 giugno) e in tempo per l’avvio del nuovo ciclo istituzionale. Sefcovic ha ricordato che a guidare il dialogo nei prossimi mesi sarà il professore tedesco Peter Strohschneider, che “informerà regolarmente” l’Europarlamento, come il collegio dei commissari e il Consiglio. Sefcovic ha sottolineato ancora che durante il Dialogo sarà affrontato il tema di come trasformare “questa transizione in un vero modello di sviluppo”.
Il confronto tra agricoltori, cooperative, imprese agricole e organizzazioni non governative e rappresentanti della società civile, spiega a Eunews una fonte Ue, servirà a mettere a fuoco sfide e opportunità per la filiera, come il reddito per gli agricoltori e le comunità rurali, il sostegno all’agricoltura “entro i confini del nostro pianeta” e dei suoi ecosistemi, lo sfruttamento delle enormi opportunità offerte dalla conoscenza e dall’innovazione tecnologica e la promozione di un futuro prospero per il sistema alimentare dell’Ue in un mondo competitivo.
Il vicepresidente ha esordito in commissione parlando delle proteste degli agricoltori e associazioni di categoria che stanno incendiando vari Paesi in Europa, dalla Germania alla Francia alla Polonia. “Dobbiamo fare di più rispetto a quanto abbiamo fatto, siamo orgogliosi di quello che sta facendo il comparto per quanto riguarda la sicurezza alimentare e il massiccio contributo all’economia europea e alla transizione gemella, verde e digitale”, ha aggiunto.
Proprio questa mattina, oltre un centinaio di manifestanti hanno occupato la piazza davanti al Parlamento europeo contro le tasse sul carburante e contro alcune politiche agricole dell’Unione europea. Al centro delle proteste “l’aumento delle tasse sul carburante dei trattori in Francia, come in Germania” ma anche il fatto che le istituzioni europee “continuano a importare beni agricoli da Paesi terzi che non hanno le stesse restrizioni ambientali che abbiamo in Ue”, spiega a Eunews uno dei manifestanti, appartenente al sindacato agricolo degli agricoltori francesi, Coordinamento Rurale, riconoscibile dal gilet giallo. “Non possiamo competere con questo, continuiamo a perdere soldi”.
Sui motivi che spingono gli agricoltori francesi, provenienti principalmente dal Nord ed Est della Francia, ad andare a protestare fino a Bruxelles, aggiunge che “siamo qui perché il governo francese, per rispondere alle nostre richieste, ci dice che le decisioni arrivano da Bruxelles” .