Bruxelles – Per l’Europa il modo più “realistico” per affrontare l’emergenza Xylella fastidiosa in Salento resta non solo l’abbattimento di tutti gli ulivi infettati ma anche di quelli sospetti di essere contagiati. Le discussioni tra gli Stati membri continuano frenetiche ma il responso è ormai certo, quello che resta da capire bene è solo quanto grandi saranno le zone cuscinetto, in cui l’abbattimento si estenderà anche agli alberi vicini a quelli infetti, quali altre specie di piante verranno inserite nella lista di quelle a rischio e che quindi non potranno essere impiantate nelle zone colpite, e quanto esteso sarà il divieto di esportazione.
ABBATTIMENTI – “Il 90 % degli alberi sono sani, ma il 10% colpito deve essere abbattuto, bisogna capire che è l’opzione più realistica”, dichiara un’alta fonte europea secondo cui “ci sono posizioni divergenti tra l’Italia e gli altri Paesi”, ma quelo che si deve definire sono solo i dettagli, sul fatto che si arriverà all’abbattimento di grandi quantità di alberi non sembrano esserci dubbi. “Ci sono indicazioni scientifiche che gli alberi colpiti non sono infetti solo dalla Xylella ma anche da funghi, ma il contagio da Xylella è quello che avviene sempre per primo, mai il contrario”, spiega la fonte secondo cui “anche esperienze passate dimostrano che curare le piante è un processo lungo e difficile”, e quindi l’abbattimento “è l’unica ipotesi realistica e da prendere per il bene di tutti, lo capisce anche l’Italia”.
ZONA CUSCINETTO – La Puglia verrà divisa in due zone. A sud si procederà all’abbattimento selettivo di tutti gli alberi infetti nonché di quelli che si sospetta che potrebbero essere infetti e che mostrano anche solo alcuni dei sintomi. Nel nord poi verrà creata una zona cuscinetto in cui, per evitare che il contagio si estenda in altre parti del Paese, si procederà con misure più radicali: quando verrà trovata una pianta infetta si abbatteranno tutti gli alberi nel raggio di 200 metri. La discussione in corso tra i Paesi riguarda al momento quanto sarà ampia questa zona con alcuni Paesi (in particolare quelli produttori di olio, come Spagna, Francia e Grecia) che spingono per fare un vero e proprio deserto.
100 SPECIE A RISCHIO – Un altro punto di dibattito è quello della lista delle altre specie a rischio. Nelle zone in cui avverranno gli abbattimenti per questioni precauzionali verrà vietato di piantare altre specie vegetali che potrebbero contrarre il batterio. Al momento la lista comprende 9 specie che “dovrebbero essere portate a circa 100 a livello mondiale”, spiega la fonte, e tra queste ci dovrebbero essere alberi di agrumi e vigne. Una scelta che colpirebbe duramente la regione e contro la quale il nostro Paese si sta opponendo e si è detto pronto a fornire le prove scientifiche che almeno le vigne sarebbero immuni da questo ceppo della Xylella. “Al momento non abbiamo notizia di casi di contagio di vigne in Italia, ma in altre parti del mondo sì”, avverte la fonte.
DIVIETO DI ESPORTAZIONI E COMPENSAZIONI – Anche le esportazioni di ulivi verranno vietate in via precauzionale, a meno che l’Italia non sia capace di garantire per ogni singola pianta venduta che non sia in nessun modo affetta dal batterio. Infine il dibattito in corso a Bruxelles sta esaminando la possibilità di garantire eventuali compensazioni per gli agricoltori. L’Ue ha stanziato fondi per aiutare la ricerca ma l’Italia chiede anche un sostegno per chi ha subito o subirà perdite nonché per gli abbattimenti e le distruzioni degli alberi.