Bruxelles – Il Comitato permanente Ue sulla salute delle piante durante la sua riunione del 26 e 27 marzo non prenderà alcuna nuova decisione (come scritto ieri anche da Eunews, ndr) sulle misure da prendere per la contenere il contagio della Xylella Fastidiosa, il batterio considerato responsabile del disseccamento rapido degli ulivi nel Salento. Lo chiarito, ieri a Bruxelles, il portavoce per la Salute e la Sicurezza alimentare della Commissione europea, Enrico Brivio.
“Abbiamo chiesto un’opinione scientifica dell’Efsa (Autorità europea di Sicurezza alimentare, ndr) sui nuovi dati che sono stati portati dalle associazioni locali a conoscenza della Commissione, e ci attendiamo di poter disporre della valutazione entro la successiva riunione del Comitato permanente”, prevista a fine aprile. “E’ in quell’occasione – ha precisato Brivio – che verranno prese le nuove decisioni”.
L’Ong pugliese Peacelink, intanto, che già nei giorni scorsi aveva portato a Bruxelles le posizioni delle associazioni di base che lottano a difesa degli ulivi in Salento, ha incontrato ieri a Bruxelles il capo di gabinetto del Commissario Ue alla salute, Vytenis Andriukaitis. A nome dell’organizzazione, Antonia Battaglia ha sottolineato che “non c’è certezza scientifica che affermi che sia la Xylella la reponsabile primaria del disseccamento rapido degli ulivi del Salento, come dimostrano i dati e le evidenze già forniti” alla Commissione, e il fatto che “la Xylella non è stata ritrovata in tutti gli alberi malati”, si legge in una nota di Peacelink.
Il capo di gabinetto del Commissario, Arunas Vinciunas, “informato del successo riscontrato dalla cura per il patogeno fungino, elemento che singolarmente può provovare il disseccamento degli alberi”, secondo l’Ong pugliese “si è detto pronto ad ascoltare le autorità italiane competenti in merito ai nuovi dati e alle nuove evidenze scientifiche presentate dalle associazioni”.
La Commissione Europea, ha ribadito Vinciunas secondo Peacelink, “ha il solo interesse di proteggere le piante e la produzione di olio della Puglia, e quella delle altre regioni italiane ed europee, e di evitare il diffondersi del batterio. Pertanto, qualsiasi soluzione di successo, alternativa alla eradicazione, è la benvenuta se essa permette di contenere il contagio e di eliminare la malattia”.
Peacelink auspica “che le istituzioni italiane vogliano prendere in considerazione questi nuovi importanti dati e che possano entrare in contatto con le associazioni salentine in loco per effettuare i dovuti rilievi, al fine di tenere conto e di adeguare le proprie posizioni durante la discussione prevista” in sede Ue.
di Lorenzo Consoli per Askanews