Roma – Quando il presidente del consiglio Matteo Renzi accolse la cancelliere tedesca Angela Merkel in visita ufficiale in Italia, lo scorso gennaio, scelse Firenze e le fece da cicerone a Palazzo Vecchio, organizzando la conferenza stampa congiunta ai piedi del David di Michelangelo, nella Galleria dell’Accademia. Uno sfoggio del patrimonio artistico con finalità diplomatiche. Una idea che prende piede anche a Strasburgo e Bruxelles.
Silvia Costa, presidente della commissione Cultura e istruzione del Parlamento europeo, ritiene infatti che la “cooperazione con Paesi terzi” sul piano culturale sia “strategica”. Per promuoverla, annuncia Costa in audizione a Palazzo Madama, “faremo un incontro con l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione, Federica Mogherini”, nel quale si discuterà di “diplomazia culturale”, cioè di come sfruttare l’arte e la cultura per promuovere il dialogo con Paesi extra Ue.
Nel corso dell’audizione, l’europarlamentare ha elencato i temi di cui si occupa la commissione da lei presieduta, sottolineando i risultati ottenuti nella programmazione per i fondi strutturali 2014-2020, in cui “all’inizio non c’era una parola sulla cultura”, ma “grazie al Parlamento europeo, e in particolare al contributo dell’Italia”, sostiene Costa, si è posto rimedio. La presidente rimarca che “nonostante il trend complessivo di riduzione delle risorse, il settore cultura e istruzione” ha visto aumentare gli stanziamenti. Si è registrato un “+65% per Erasmus+” e un “+10% per Europa Creativa”, precisa l’eurodeputata, e “sono aumentati i fondi per la ricerca”, con la dotazione di “80 miliardi di euro a Horizon 2020.