Contro il rischio di una eccessiva diffusione delle trivellazioni nel Mediterraneo, in seguito allo Sblocca Italia, dovrebbe intervenire Bruxelles. Da tempo gli ambientalisti contestano il decreto del governo Renzi che, considerando “strategiche” tutte le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, diminurebbe l’efficacia delle valutazioni ambientali e i poteri delle Regioni in materia di autorizzazioni. Per questo l’eurodeputato siciliano del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao, ha richiamato l’attenzione sulla possibilità che l’Italia possa essere sanzionata in materia. Corrao denuncia che lo Sblocca Italia permetterebbe la ricerca in profondità di idrocarburi, con perforazioni terrestri e marine, in prossimità delle coste, senza tener conto della legislazione che regola la tutela ambientale.
“Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per difendere il futuro del Mar Mediterraneo dal rischio delle conseguenze devastanti e irreversibili per l’ambiente e le economie costiere”, ha affermato; poi, assieme al presidente della Commissione Ambiente all’Ars Giampiero Trizzino, ha aggiunto che “il testo finale della nuova normativa è colmo di potenziali violazioni delle direttive europee, dall’esclusione degli enti locali e dei cittadini dalle varie fasi del procedimento amministrativo alla mancata valutazione ambientale strategica per il piano che individua le aree strategiche su cui vale il regime semplificato; dal mancato riferimento agli ambienti marini e costieri sensibili alla centralizzazione di tutte le funzioni in capo al Ministero dello Sviluppo Economico”.
Per Corrao, sarebbe “pericolosissimo il rilascio di un titolo concessorio unico per le fasi di ricerca e sfruttamento dei giacimenti, rilasciato a seguito di una valutazione ambientale preliminare le cui modalità non risultano affatto chiare”; che aggiunge: “Su questi e altri punti attendiamo fiduciosi gli approfondimenti della Commissione europea”.