La Commissione europea vuol stanziare un miliardo di euro di aiuti umanitari per le popolazoni di Siria e Iraq. Il 40% dei fondi dovrebbe essere incanalato sotto forma di aiuti umanitari diretti non solo all’area in questione, ma anche a quei paesi circostanti che ospitano rifugiati; i tre quarti di questa somma verrebbe destinato poi esclusivamente alle vittime del conflitto in Siria.
La strategia mira ad impedire la propagazione della crisi nelle zone limitrofe e a fermare l’afflusso dei combattenti stranieri. Giordania e Libano verrebbero sostenuti con particolare attenzione per quanto riguarda la loro sicurezza e la gestione dei confini, mentre per la stabilizzazione della regione la Commissione propone di utilizzare l’Instrument contributing to Stability and Peace (IcSP), lo European Neighbourhood Instrument (ENI) e il Common Foreign and Security Policy (CFSP).
Per ampliare l’argine di resistenza all’Isis, destinataria degli aiuti sarebbe anche la Turchia, siccome, tali le parole dell’alto rappresentante per gli Affari esteri Federica Mogherini, “l’uccisione del pilota giordano Moaz al-Kasasbeh di pochi giorni fa è un’ulteriore prova che il terrorismo non ha confini e che i musulmani sono le prime vittime del Da’esh (altro nome dello Stato islamico, ndr)”.
Il piano strategico pone attenzione sulla necessità di fornire soccorsi immediati agli sfollati ma senza trascurarne i bisogni a medio e lungo termine; prevede di sostenere i paesi vicini in modo da aiutarli nell’accoglienza dei profughi, assicurarne la sicurezza ed agevolarli nella loro assistenza; ma contempla anche contributi a favore dei programmi educativi dei bambini e della formazione professionale degli adolescenti.