“L’Unione europea rappresenta oggi una frontiera di speranza, e la prospettiva di una vera unione politica va rilanciata senza indugio”. Il nuovo presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso di insediamento mostra una continuità con il suo predecessore, Giorgio Napolitano, nel premere verso una maggiore integrazione.
Un percorso che riguarda l’economia, perché “per uscire dalla crisi, che ha fiaccato in modo grave l’economia nazionale e quella europea, va alimentata l’inversione del ciclo economico”. Obiettivo che si raggiunge, sì con il “consolidamento finanziario”, ma è necessario che a questo “si accompagni una robusta iniziativa di crescita, da articolare innanzitutto a livello europeo”. Pur senza dimenticare “l’urgenza delle riforme istituzionali, economiche e sociali”.
Un’unione più forte, secondo Mattarella, serve anche per il contrasto al terrorismo internazionale. Dal momento che “per minacce globali servono risposte globali”, è impensabile “combattere rinchiudendosi nel fortino degli Stati nazionali”. Un invito a tutelare la sicurezza, ma senza rinunciare ai valori democratici quando ci si confronta con il fenomeno dell’immigrazione. Perché “l’affermazione dei diritti di cittadinanza rappresenta il consolidamento del grande spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia”.
Uno spazio all’interno del quale, prosegue il presidente, “milioni di individui e famiglie in fuga dalle proprie case, cercano salvezza e futuro”. Proprio questa “Europa del diritto e della democrazia”, sottolinea ancora, deve essere “più attenta, impegnata e solidale” nell’affrontare “questo drammatico esodo”.
Le reazioni alle parole del presidente sono state positive, non solo da parte di chi lo ha sostenuto. Il sottosegretario alle politiche Ue, Sandro Gozi, apprezza il fatto che abbia sottolineato che “dalla crescita economica alla lotta al terrorismo, la dimensione europea sia imprescindibile”. Per Gozi, l’invito a procedere con l’unione politica è “coerente con il federalismo europeo che fa parte del bagaglio culturale di Sergio Mattarella”. Anche Nichi Vendola giudica positivamente il discorso del neo presidente, e ritiene che “accelerare la creazione degli Stati uniti d’Europa sia”, insieme, la strada giusta “per affrontare in modo nuovo la crisi economica”, e “la risposta giusta al terrorismo”. Positiva anche la reazione di Roberto Fico, componente del direttorio del Movimento 5 Stelle. Secondo il quale “è chiaro che dobbiamo rivedere l’Unione europea, perché non può essere solo economica, ma deve essere anche politica”. Sintetico il giudizio del presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta, che interrogato su come giudicasse il messaggio di Mattarella all’Europa si è limitato a rispondere “ha detto cose buone”.
Da Bruxelles, gli eurodeputati Pd fanno sapere di sentirsi “pienamente rappresentati dal discorso di Mattarella”. La capodelegazione, Patrizia Toia apprezza in particolare “l’invito ad accompagnare il consolidamento finanziario con una robusta iniziativa di crescita a livello europeo e il riconoscimento degli sforzi dell’Italia in questa direzione”. “Oggi il presidente Mattarella ci incoraggia a guardare l’Europa con gli occhi della speranza – afferma l’eurodeputata Simona Bonafè -. Una sfida che chiama anche noi parlamentari europei a lavorare per raggiungere una sempre più intensa unita’ politica dell’Europa. E per l’Italia l’auspicio di andare avanti con le riforme.Tutto questo per rendere più adeguata la nostra democrazia. E renderci più competitivi per affrontare le sfide globali’.
L’europarlamentare di Forza Italia Lara Comi, soddisfatta delle parole di Mattarella, sottolinea che “il presidente ha chiesto più Europa come ha fatto anche Papa Francesco”. Adesso, prosegue Comi, “attendiamo un discorso del presidente al Parlamento, questa volta quello europeo”.