“Il pensiero va innanzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini”. Sono le prime – e uniche per il momento – parole ufficiali di Sergio Mattarella nella sua nuova veste di XII presidente della Repubblica. E’ stato eletto con 665 voti su 1009, ma è più ampia la platea di quanti sono convinti che sarà un presidente di garanzia. Anche in Forza Italia, partito che non lo ha sostenuto per il metodo con cui è stato proposto dal premier Matteo Renzi, molti ritengono che Mattarella sarà un garante e un arbitro imparziale. Chi lo conosce lo definisce un europeista convinto. Pare non parli le lingue. Ma la sua esperienza al ministero della Difesa, negli anni della guerra in Kosovo, per Renzi che lo ha indicato è garanzia sufficiente che sarà in grado di mantenere un alto profilo internazionale nel corso del suo mandato.
Mattarella è palermitano, classe 1941. La sua lunga carriera politica inizia negli anni ’80. La prima elezione alla Camera dei deputati è del 1983, tra le fila della Democrazia cristiana. Lascerà Montecitorio solo nel 2008. Nel 1987, diventa ministro per i Rapporti con il Parlamento nell’esecutivo guidato da Giovanni Goria. Incarico che mantiene anche nel successivo governo guidato da Ciriaco De Mita. Rimane al governo anche quando a De Mita succede Giulio Andreotti, che però gli affida la Pubblica istruzione. Nel 1990 si dimette dall’incarico in disaccordo con l’approvazione della legge Mammì, quella che molti considerano un regalo a Silvio Berlusconi, il quale, grazie a quel provvedimento, riuscì a mantenere una posizione dominante come operatore televisivo nazionale. E’ per questo che il leader di Forza Italia si è opposto alla sua candidatura per il Colle.
Nel 1996 è tra i fondatori dell’Ulivo, la coalizione che porta Romano Prodi a Palazzo Chigi. Quando al professore succede Massimo D’Alema, Mattarella diventa prima vicepresidente del Consiglio, poi ministro della Difesa, venendo confermato in questo ruolo anche nel seguente esecutivo guidato da Giuliano Amato. E’ da ministro della Difesa che Mattarella si impegna per una politica estera e si sicurezza comune dell’Ue, trovandosi a dover concordare con gli Stati membri e gli altri alleati della Nato l’intervento nella guerra in Kosovo. Finita l’esperienza di governo, con l’avvento di Berlusconi a Palazzo Chigi nel 2001, torna a fare il deputato fino al 2008. Prima per la Margherita, poi dopo la fusione con i Ds, nel Partito democratico. Nel 2011 è stato eletto giudice della Corte Costituzionale. Incarico che oggi lascia per salire al Quirinale.