Neanche il tempo di formare il suo nuovo governo che su Alexis Tsipras sono piovuti diversi richiami da parte dell’Europa, preoccupata per il suo piano di governo. L’ultimo è arrivato da una voce più che autorevole, il ‘falco’ Jyrki Katainen, che parlando alla stampa a Bruxelles dopo la consueta riunione del collegio dei commissari ha chiarito subito che “è difficile che la maggioranze dell’Eurogruppo possa sostenere il taglio del debito greco”. Commentando la vittoria alle elezioni elleniche di Syriza, il vicepresidente della Commissione europea, responsabile per la Crescita e gli Investimenti, ha spiegato che il collegio “è unanime sulla posizione che bisogna continuare a cooperare con il Governo attuale così come avveniva con quello precedente”, ma gli impegni per la Grecia “restano gli stessi”, il Paese “li ha assunti nei confronti di istituzioni e dei cittadini”, e per questo “ci aspettiamo che le promesse vengano mantenute”. Sul punto, Katainen è stato molto chiaro: “L’economia reale non è cambiata dopo le elezioni, la situazione è sempre la stessa. Non mi aspetto quindi cambiamenti di politica da parte nostra anche se i risultati hanno determinato un cambiamento di governo”. La Commissione, per Katainen, “deve trattare tutti allo stesso modo”, e non può “cambiare le sue politiche in base alle elezioni”, l’esecutivo è “guardiano dei trattati”, e per questo ribadisce che “gli impegni assunti vanno rispettati”.
Bruxelles vuole perciò parlare al più presto con i membri del nuovo esecutivo per capire quali sono i piani di Atene. “Juncker ha invitato le autorità greche a venire a Bruxelles, non è stata fissata ancora una data, ma siamo disposti a discutere più presto possibile”, afferma Katainen secondo cui “dobbiamo cominciare a collaborare presto”, in quanto “gli impegni non sono cambiati e il tempo stringe”, e allora “dobbiamo farci idea chiara di che cosa succederà”, e “serve conferma dal governo che farà tutto quello che è stato promesso”.
Il vicepresidente afferma di vedere “segnali positivi nell’economia greca”, tra cui una “eccedenza primaria abbastanza significativa”, e una disoccupazione che “seppur ancora molto elevata è leggermente diminuita”. Per questo, ha concluso Katainen, non bisogna “distruggere gli elementi che abbiamo visto che sono il frutto di riforme volte ad aumentare la crescita”, e bisogna “continuare su questo percorso sostenibile”.