Bruxelles – Equo compenso e accesso alla protezione sociale per i tirocini. La Commissione europea si impegna ad avanzare una proposta legislativa prima della scadenza della legislatura per migliorare le condizioni dei tirocini in Europa, dove una normativa comune e comunitaria non esiste e rimangono ancora sostanziali differenze tra i paesi.
L’esecutivo comunitario accoglie, almeno sulla carta, le richieste dell’Eurocamera che a giugno ha approvato una risoluzione per dire basta alla piaga dei tirocini non retribuiti nel Continente. Un impegno che la Commissione assicura nella comunicazione sull’esito dell’Anno europeo della gioventù 2022, adottata oggi (10 gennaio) dal collegio dei commissari, in cui promette nuove norme anti-sfruttamento.
“I tirocini sono una tappa importante per l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro”, riconosce Bruxelles nella comunicazione. E aggiunge che “visti i notevoli vantaggi dei tirocini, i giovani hanno chiesto di migliorare le condizioni di formazione nell’Ue e hanno presentato una petizione per vietare i tirocini non retribuiti come eredità dell’Anno europeo della gioventù”, per cui Bruxelles si impegna ad “aggiornare il suo quadro di qualità per i tirocini nel 2024 per affrontare questioni come l’equa retribuzione e l’accesso alla protezione sociale”.
In particolare, la Commissione intende dare seguito alla risoluzione del Parlamento con una proposta di atto legislativo, che arriverà – puntualizza nella comunicazione – “nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità, sussidiarietà e legiferare meglio”. Difficile ipotizzare quali saranno i prossimi passi che muoverà la Commissione in termini legislativi, in assenza di competenza esclusiva in materia di lavoro e politiche sociali e dovendo tener conto di realtà lavorative diverse. Ma è difficile, se non impossibile, che la Commissione europea possa imporre una soglia minima di retribuzione uguale per tutti. Secondo un’indagine pubblicata da Eurobarometro, oggi i tirocini vengono retribuiti in Europa solo nel 40 per cento dei casi.
“I giovani sono i leader di domani, ma anche gli artefici del cambiamento di oggi, il loro coinvolgimento è fondamentale perché vivranno le conseguenze delle nostre decisioni”, commenta Iliana Ivanova, commissaria europea per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione e la Gioventù. Per questo – assicura – “stiamo dando loro una voce più forte nella definizione delle politiche dell’UE e stiamo rispondendo alle loro preoccupazioni in settori importanti per loro. Questo è il nostro impegno per costruire un futuro migliore per la prossima generazione”.