Bruxelles – L’andamento economico sembra migliorare o quanto meno fornire prospettive di rinnovato ottimismo. A dicembre 2023 l’indicatore di sentimento economico (ESI) è aumentato sia nell’Ue (+8 punti, a 95,6) sia nell’area dell’euro (+2,4 punti, a 96,4) rispetto ai valori del mese precedente. L’indicatore delle aspettative sull’occupazione (IEE) è aumentato moderatamente nell’UE (+0,5 punti a 102,4) ed è rimasto praticamente stabile nell’area dell’euro (+0,1-102,0).
Nell’UE, il miglioramento del sentimento economico è stato guidato da una maggiore fiducia tra consumatori e manager nel commercio al dettaglio, nei servizi e nell’edilizia, mentre la fiducia nell’industria è rimasta sostanzialmente invariata. Tra le maggiori economie dell’UE, l’ESI è migliorato in Italia (+2,6), Spagna (+2,4) e Germania (+2,4), mentre si è allentato nei Paesi Bassi (-1,1) e, in misura minore, in Francia (-0,5).
Per quanto riguarda l’industria la fiducia del settore è rimasta sostanzialmente stabile (+0,1) per il quinto mese consecutivo. Mentre le valutazioni dei manager sull’attuale livello del portafoglio ordini complessivo hanno continuato il calo osservato da maggio 2023, un minor numero di manager ha considerato le scorte di prodotti finiti troppo elevate o superiori alla norma e le loro aspettative di produzione sono rimaste praticamente invariate.
La fiducia nei servizi è aumentata (+2,1), poiché i manager si sono mostrati significativamente più ottimisti riguardo alla domanda passata e attesa e un po’ più ottimisti riguardo alla situazione aziendale passata. La fiducia dei consumatori è ulteriormente aumentata (+1,5), spinta dal miglioramento di tutte le sue componenti. Vuol dire che sono migliorate le opinioni dei consumatori sulla situazione finanziaria passata e futura della propria famiglia, le aspettative sulla situazione economica generale del proprio Paese e le intenzioni di effettuare acquisti importanti.
La fiducia nel settore edile si è rafforzata (+0,7) per il terzo mese consecutivo, riflettendo aspettative occupazionali più positive e valutazioni sul livello degli ordini. La domanda insufficiente è rimasta il fattore più spesso indicato dai costruttori come limitante dell’attività edilizia (+0,8 punti al 30,5 per cento), seguito dalla carenza di manodopera (±0,0 punti al 28,6 per cento). La carenza di materiali e attrezzature è leggermente aumentata (+0,4 punti al 9,4 per cento), mentre i vincoli finanziari sono rimasti sostanzialmente stabili (+0,1 punti al 9,4 per cento).