Se si può dar fede ai sondaggi Syriza vincerà comodamente le elezioni greche di domenica prossima, ma non sarà in grado di governare da sola. La coalizione di forze della sinistra guidata da Alexis Tsipras è vista da tutti gli istituti di ricerca sopra il 30 per cento, livello che Nea Democratia, il partito conservatore del premier Antonis Samaras invece non raggiunge mai. Il gap tra i due principali partiti greci varia, secondo queste indagini, tra il 4 e il 6,5 per cento, un margine abbastanza solido. Gli elettori indecisi sembra che siano pochi, solo il 10 per cento, e gli altri partiti sono lontanissimi, nessuno è visto sopra il 7 percento, quota massima che potranno raggiungere i socialisti del Pasok secondo i sondaggisti.
Syriza non raggiungerebbe quindi la soglia del 37 per cento che le darebbe (grazie a un premio di 50 deputati) la maggioranza assoluta nella Camera greca. Dunque la lotta per arrivare terzi e diventare l’ago della bilancia è serratissima. Partecipano varie forze, di destra, di sinistra, di centro, neonaziste (i cui leader sono però in prigione) tutte però stimate da attorno al limite del 3 per cento, il minimo per entrare in Parlamento, al 6 per cento.
Ecco qui come le principali rilevazioni degli ultimi due giorni prospettano il risultato elettorale per i due maggiori partiti (i sondaggi ci sono anche per altri, ma i livelli sono talmente bassi che il margine di errore potrebbe essere fatale):
Partiti Syriza Nea Democratia
University of Macedonia 33 % 27 %
Rass 32 % 27,1 %
Alco 31,2 % 27 %
Gpo 30,4 % 26,4 %