Nelle trattative sul Ttip, l’accordo di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, “siamo ancora lontani” da un accordo per quanto riguarda il meccanismo di risoluzione delle controversie tra Stato e aziende, il cosiddetto Isds. Lo ha spiegato il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, in una audizione al parlamento europeo. Timmermans ha assicurato si deputati il proprio “impegno personale” per fare in modo che l’Europa “non dirà si a un Isds che non prenda in considerazione la posizione dei nostri cittadini e di come abbiamo organizzato il nostro sistema giuridico e la protezione del nostro patrimonio culturale”. Il meccanismo Isds è visto da molti come una possibile arma nelle mani delle multinazionali per forzare e scavalcare le leggi di un Paese. Un rischio che in ogni caso per Timmermans è lontano, negli accordi bilaterali che diverse nazioni mondiali hanno già in corso, Germania compresa, “ci sono decine e decine, se non di più, di accordi isds”, e nei tribunali “non sono certo aumentate le cause per violazione del diritto”.
L’Europa però dovrà tenere gli occhi aperti e giocare bene le sue carte nelle trattative. “Noi europei dovremo essere forti”, ha continuato Timmermans, “nella psiche americana quello che è bene per gli Stati Uniti è bene per tutti”, e invece “su alcune cose non è così”, Bruxelles e Washington hanno “idee differenti”, ed entrambe “devono essere rispettate”.
E qui nasce la sfida di queste trattative in cui i due continenti si stanno rendendo conto “di quanto siamo differenti”. Per questo, secondo Timmermans, “qualsiasi accordo dovrà tenere conto delle divergenze”, e che miri a “un quadro che garantisca il rispetto reciproco delle differenze”. “Ci stiamo accorgendo”, ha concluso il vicepresidente, “di quanto sia difficile ma se ci riusciremo sarà importante per tutto il mondo, sarà un esempio di come si possono avvicinare due sistemi diversi tra loro”.