L’Italia ha fatto bene. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, promuove il semestre di presidenza del Consiglio Ue appena concluso. “Sì, la presidenza italiana ha fatto un buon lavoro”, il bilancio del lussemburghese, secondo cui il nostro Paese è stato non solo bravo a lavorare sui dossier ereditati ma soprattutto bravo a “ispirare” l’Europa. “All’entusiasmo della presidenza dobbiamo molti elementi ispiratori dell’azione della Commissione”, ammette Juncker.
Un merito in particolare? L’impegno sulla strategia per ripartire. “Senza la presidenza italiana la Commissione Ue avrebbe avuto delle difficoltà ad avanzare rapidamente sul Piano degli investimenti”. Ma soprattutto il delicato lavoro sul budget. Qui, riconosce Juncker, “la presidenza italiana ha fatto molto”. Per intenderci, “senza la volontà della presidenza il risultato non sarebbe stato possibile, e ora saremmo in mezzo a una crisi di bilancio di cui avremmo sofferto”.
A Matteo Renzi, a Strasburgo per la chiusura del semestre, Juncker riconosce anche gli sforzi profusi per una nuova visione d’Europa, più espansiva. L’Italia si è contraddistinta in questi mesi per “la volontà di farci avanzare rapidamente in materia di investimenti”, ma al presidente della Commissione europea non sfugge nemmeno “l’approvazione dei testi legislativi per l’unione bancaria”. L’Italia, dovendo sintetizzare, “ha fatto tanto”. In attesa del giudizio sulla legge di stabilità la Commissione Ue promuove l’Italia per quanto fatto nella sua veste di presidenti di turno. “Viva l’Italia!”, grida alla fine del suo intervento Juncker. Un omaggio a Renzi, suo “carissimo amico”.