Entrano in vigore le nuove norme che renderanno più facile risolvere le controversie giudiziarie di natura transfrontaliera riducendo di molto la burocrazia. Grazie a questo provvedimento l’Unione europea conta di riuscire a far risparmiare a cittadini e imprese fino a 48 milioni di euro l’anno. Le nuove norme aboliscono il lungo e oneroso procedimento, attualmente applicato 10mila volte all’anno, per vedere le decisioni in materia civile e commerciale riconosciute in altri paesi comunitari.
Da domani, le decisioni aventi dimensione transfrontaliera saranno automaticamente esecutive in tutta l’Unione europea. I consumatori saranno più protetti quando effettuano acquisti da commercianti di paesi non europei, e vi sarà maggiore certezza del diritto per le imprese operanti nell’Unione.
“È un’ottima notizia per i cittadini e le Pmi d’Europa”, ha dichiarato Věra Jourová, commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere. “Queste nuove norme possono generare risparmi fra i 2mila e i 12mila euro per ogni singolo caso. È il riuscito mantenimento della promessa di ridurre gli adempimenti burocratici e di rafforzare il mercato unico europeo – dei provvedimenti che incideranno sensibilmente, soprattutto, sulla situazione delle piccole e medie imprese e che apriranno molte più opportunità per le attività commerciali in tutta Europa”.
I cambiamenti saranno:
Una decisione in materia civile e commerciale esecutiva in uno Stato membro lo sarà automaticamente ovunque nell’Ue. Le norme aboliscono la complicata procedura intermedia dell’exequatur, che generalmente costa fra i 2mila e i 3mila euro a seconda dello Stato membro, ma che può arrivare fino ai 12.700 euro fra onorari degli avvocati, spese di traduzione e spese giudiziarie. In quasi il 95% dei casi, questa procedura era una pura formalità.
Dal momento in cui una decisione viene emessa in uno Stato membro, il creditore potrà farla eseguire in qualunque altro Stato membro – il che significa che le imprese e i cittadini potranno recuperare il proprio denaro più rapidamente e facilmente e senza costi. In circostanze eccezionali i giudici potranno sempre bloccare l’esecuzione di una decisione, ad esempio se il tribunale dell’altro Stato membro viola il diritto a un giusto processo.
I consumatori e i lavoratori dipendenti saranno maggiormente protetti nei casi di contenzioso implicanti paesi terzi. Finora, spesso, i consumatori non avevano la possibilità di esercitare i propri diritti quando acquistavano beni da un commerciante con sede in un paese terzo e operante in uno Stato membro dell’Ue. Le nuove norme prevedono che, in tutta l’Unione europea, in questi tipi di controversie, il consumatore potrà rivolgersi ai giudici dello Stato in cui risiede, senza dover ricorrere ai tribunali del paese terzo. Ai sensi delle nuove disposizioni, inoltre, un dipendente che lavora nell’Ue potrà intentare un’azione legale contro il suo datore di lavoro stabilito in un paese terzo rivolgendosi ai giudici dello Stato membro in cui lavora abitualmente.
Maggiore certezza del diritto negli accordi relativi alla scelta del foro fra le imprese. In passato, gli accordi relativi alla scelta del foro potevano essere aggirati portando la controversia dinanzi ai giudici di un altro Stato membro dell’UE (e non dinanzi al foro prescelto) per ritardare la risoluzione della controversia. Le nuove norme applicabili da domani pongono fine a queste tattiche abusive garantendo che il foro prescelto abbia la priorità in caso di procedimenti paralleli.