“Renzi è molto soddisfatto” di come si chiude questo semestre europeo e di come, in particolare, si sta impostando la questione della flessibilità per i finanziamenti per il Piano per la crescita e l’occupazione. Bene anche il via libera politico del Consiglio europeo alla decisione presa dalla Commissione di permettere di allungare nel periodo finanziario 2014-2020 i progetti già finanziari e partito con i fondi strutturali del periodo finito nel 2013. Lo ha spiegato il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, lasciando per qualche minuto i lavori del Consiglio europeo.
Il consiglio “è stato positivo perché esplicitamente si è preso atto con favore della decisione della Commissione europea”, di considerare non “punibili” eventuali sforamenti dai parametri comunitari dei contributi nazionali al Fondo per il piano di investimenti che partirà nel 2015, ha spiegato Gozi. Sul tema dei fondi strutturali “è positivo che i progetti del periodo 2007-2013 non perderanno i pagamenti se già concepiti e non ancora completati”. Sostanzialmente ci sarà una proroga fino al 2020 per terminarli, se i fondi sono “già impegnati”. Si è fatta “Una discussione ampia”, ha riferito Gozi, che “ha chiarito” la questione. Non c’è però ancora un conto di quanto questa decisione vale in termini monetari per l’Italia.
Si è poi confermato per febbraio il Consiglio europeo straordinario nel quale il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker dovrà illustrare la proposta di governance del Piano. In sostanza su come funzionerà e in particolare su quali tipi di finanziamenti godranno di una ‘amsitia’. “Juncker – ha detto Gozi – dovrà chiarire se solo i capitali (che saranno garanzie, ndr) dati al Fondo o anche i cofinanziamenti nazionali godranno di neutralità fiscale”. Nessun Paese per ora si è sbilanciato su quanto è disposto ad esporsi, ha precisato Gozi, “tutti aspettiamo febbraio”. Per l’Italia comunque oggi si è fatto “un primo passo molto importante”. Il secondo sarà a febbraio e poi quello definitivo a giugno, quando, assicura Gozi “si farà”, il piano partirà. Il semestre di presidenza italiana, conclude il sottosegretario, “finisce bene”.