Dalla Corte di Giustizia dell’Ue arriva un chiaro stop del processo di adesione di Bruxelles alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Cedu), valida in 47 Stati del Vecchio continente, perché si basa su una bozza di accordo fra Unione e gli Stati membri che va “contro le norme stesse dell’Unione”.
I problemi sollevati dalla Corte riguardano la possibilità, secondo il testo della bozza, che I Paesi membri vigilino l’uno sull’altro riguardo il rispetto dei diritti fondamentali, quando invece al le norme comunitarie esigono una mutua fiducia. Una dinamica che, spiegano dal Lussemburgo, “mette in discussione l’equilibro e l’autonomia delle norme stesse dell’Unione”. La Commissione europea, che guida i negoziati con gli Stati membri a nome dell’Ue, fa sapere di “rispettare l’opinione della Corte” riconoscendo la necessità di una “attenta valutazione delle questioni legali sollevate”.
Quella della Corte è un’opinione negativa che non affosserà definitivamente l’adesione di Bruxelles alla convenzione, perché questa è espressamente prevista dal Trattato di Lisbona del 2009. Tuttavia, causerà un sicuro ritardo nel percorso di negoziazione fra i contraenti, già tortuoso sin dall’inizio. All’indomani della firma del trattato di Lisbona fu subito presentata una bozza di accordo per l’adesione dell’Ue alla Cedu, ma Gran Bretagna e Francia bloccarono il testo poiché contro i poteri che la bozza stessa conferisce alla convenzione. Secondo quanto riporta la stampa britannica, il rallentamento del percorso di adesione giocherebbe a vantaggio del governo di David Cameron ancora scettico sul processo, sebbene il Regno Unito condividesse l’ultimo testo che i contraenti hanno stabilito nel 2013.
Nelle intenzioni del Trattato di Lisbona, la firma della Cedu da parte dell’Ue ha lo scopo di aumentare il livello di protezione dei diritti fondamentali dei cittadini del Vecchio continente, dando loro la possibilità di un ricorso alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, prima non consentito, se ritengono che le leggi Ue violino i diritti protetti dalla convenzione.