Durissimo documento dei governi contro Bruxelles: “non riconosce il serio deterioramento della situazione economica”
E’ scontro tra Commissione europea e Consiglio europeo sugli aumenti degli stipendi dei funzionari europei. In una durissima nota il Consiglio Affari Generali chiede alla Commissione conto del perché, quando si parla di stipendi, la crisi economica sembra sparire e dunque le regole per contenere gli aumenti salariali non vengono applicate, mentre invece quando l’esecutivo fa le sue raccomandazioni agli Stati o pubblica i suoi studi sull’andamento dell’economia ecco che la crisi riappare.
Gli Stati chiedono dunque, in un linguaggio molto burocratico e con continui richiami ad articoli dei Trattati europei (a volte anche chiamandoli con il nome vecchio, almeno in apparenza) agli uomini di José Manuel Barroso di procedere a un nuovo studio, che sia, a quanto sembra di capire, più credibile. Il testo è inusualmente duro, e parte “ricordando la richiesta del marzo 2012” con la quale si chiedeva “alla luce dei dati obiettivi forniti dalla Commissione se c’era un serio ed improvviso deterioramento nella situazione economica e sociale nell’Unione e di avanzare propooste adeguate se questo fosse il caso”. LA commissione lo studio lo ha presnetato, ma il Consiglio “è dispiaciuto dalla conclusioni della Commissione secondo le quali non c’è motivo di abbandonare il ‘metodo normale’ e dunque non c’è motivo di avanzare una proposta in base all’Articolo 10 dell’allegato XI del Regolamento del personale”. Che è l’articolo, che poi si richiama all’ex 283 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione, con il quale si regolano le proposte per il il trattamento del personale
Il Consiglio però è proprio arrabbiato “non condivide l’interpretazione della Commissione” dell’articolo 10, “considera che l’applicabilità” di questo articolo deve essere intesa in base alle condizioni economiche “nel senso più ampio”, ma sopratutto sottolinea che “lo studio presentato dalla Commissione non riflette il serio ed improvviso deterioramento nella situazione economica e sociale dell’Unione, come i dati economici noti affermano, come fa anche l’ Annual Growth Survey 2011 and 2012 della Commissione”. E va avanti: “non concorda con l’analisi della Commissione” sugli stati che hanno una procedura per deficit eccessivo, e “si dispiace” che la Commissione non abbia considerato queste informazioni nel suo rapporto.
Dunque è tutto da rifare e il Consiglio “fa una nuova richiesta alla Commissione” perché “alla luce dei dati obiettivi” presenti un nuovo rapporto “sugli adeguamenti salariali di quest’anno”, in tempo perché Consiglio e Parlamento li esaminino prima della fine del 2012.
Lorenzo Robustelli