In occasione della Giornata Internazionale contro la corruzione Libera si è spostata al Parlamento europeo di Bruxelles per presentare le sue proposte in Europa. Si tratta di un’agenda in sei punti per colpire il crimine organizzato e il sistema di potere su cui si basa. L’hanno presentata don Luigi Ciotti e Franco La Torre accompagnati da due degli eurodeputati che stanno cercando di mettere in piedi un Intergruppo “per l’integrità e la trasparenza contro corruzione e crimine organizzato” al Parlamento europeo, Elly Schlein (S&D) e Philippe Lambert (Greens).
I sei punti sono: promuovere una direttiva sulla tutela dei ‘whistleblower’, ovvero coloro che decidono di denunciare gli episodi di corruzione a cui si trovano ad assistere sul luogo di lavoro; l’istituzione del 21 marzo come Giornata Europea in memoria delle vittime di mafia; lotta al riciclaggio; il rafforzamento della lotta ai crimini ambientali visto che, come ha spiegato La Torre, “c’è un evidente legame tra traffici rifiuti tossici e criminalità, con questi ultimi che viaggiano attraverso l’Europea in cerca di luoghi dove è possibile compiere crimini ambientali”; si chiede poi l’istituzione della figura del procuratore pubblico europeo che per La Torre ricorda un po’ ricorda “l’istituzione del procuratore nazionale antimafia in Italia”, che ha permesso la nostro Paese di “cambiare in meglio”, e anche in Europa “se ci si dotasse di questa figura aumenterebbe slancio e capacità di colpire il crimine”; infine una normativa più dura sui beni confiscati, poiché l’attuale “ha troppe lacune”, ha spiegato La Torre, e “va rafforzata con il sequestro anche in assenza di condanna definitiva”, una misura necessaria “anche se si scontra con le culture giuridiche di vari paesi”.
Don Ciotti ha sottolineato come al momento “solo 5 Stati hanno una normativa completa sulla corruzione pubblica e meno del 54% una normativa parziale”, e addirittura “un terzo non ha alcuna legislazione al riguardo di tutti i punti richiamati”.
Il Verde Lambert ha invece puntato il dito contro la presidenza italiana dell’Ue rea, a suo avviso, di voler ammorbidire la normativa sul riciclaggio di denaro pur di raggiungere un accordo in fretta. Nella nuova direttiva oggetto di negoziati tra l’Aula e i Ventotto i deputati vorrebbero inserire una norma per cui le informazioni sui proprietari effettivi di tutti i tipi di entità giuridiche, comprese aziende, fondazioni e trust, sarebbero inserite in registri pubblici centrali, interconnessi e pubblicamente disponibili, previa identificazione della persona che intende accedere alle informazioni. Lo scopo è rendere più difficile la vita dei criminali che cercano di nascondere i loro soldi. “Sotto pressione del governo italiano vogliono arrivare in fretta a una conclusione dei negoziati per raggiungere un accordo sotto presidenza italiana”, ha dichiarato Lambert, e per farlo “rinuncerebbero al registro pubblico che alcuni Paesi non vogliono”. “Mi auguro – ha concluso il Verde – che la battaglia di contenuto vinca su quella della comunicazione, anche se questo vorrebbe dire privare Renzi del merito di aver chiuso questo fascicolo”.