“Condividiamo il principio che l’Europa ha già espresso con specifiche raccomandazioni alla Germania”, invitata a “ridurre i propri squilibri macroeconomici”. Lo dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nell’Aula di Montecitorio, rispondendo a una interrogazione del deputato di Forza Italia Renato Brunetta.
Renzi precisa che “la materia è di competenza della Commissione europea, ma – aggiunge – non mancheremo di fare tutto”, in sede europea, “affinché si vada nella direzione indicata”, e cioè far sì che la Germania spenda una parte del suo surplus commerciale, riportandolo entro il limite previsto dai trattati (il tetto è del 6% rispetto al Pil, ma i tedeschi attualmente sono al 7%).
La misura darebbe un po’ di ossigeno all’economia europea, visto che si tradurrebbe in un aumento della domanda tedesca, a beneficio (anche) dei mercati degli altri Paesi membri. Infatti, Brunetta invita il premier a “battere i pugni sul tavolo” perché “la Germania faccia la locomotiva per l’Europa, superando le sue miopie e i suoi egoismi”. Un invito che il capo dell’esecutivo ha raccolto, pur “non condividendo i toni e le espressioni” del deputato forzista.
Toni coloriti anche riguardo al piano Juncker, definito da Brunetta “una presa in giro basata sul nulla”, dal momento che “i 315 miliardi di cui si parla sono costituiti solo da 21 miliardi veri”, si legge nell’interrogazione, i quali dovrebbero attivare “una leva finanziaria di 1 a 15, assolutamente poco credibile”. Renzi dà atto che il piano di investimenti elaborato dal presidente della Commissione europea “non è sufficiente”, e ribadisce quanto detto lunedì scorso in Senato, e cioè che “il piano Juncker è un cambio di marcia” verso politiche più attente alla crescita economica. All’uscita dall’aula, interrogato su cosa intenda proporre al prossimo Consiglio europeo per rafforzare il piano Juncker, Renzi preferisce non anticipare nulla. “Ne parlerò il 16 (dicembre) quando tornerò qui”, ha annunciato.