Il lavoro è finito ma i guadagni continuano eccome. L’ex Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, che da ieri è tornato ad essere un semplice nonno, al di fuori di qualche lezione da tenere nelle università belghe, continuerà a ricevere dall’Unione europea cifre da capogiro senza dover fare assolutamente nulla. Soltanto per i prossimi tre anni, il Presidente uscente intascherà poco meno di 350 mila euro di indennità transitoria, una sorta di aiuto a reinserirsi nel mondo del lavoro dopo la fine del proprio incarico, fino a che non si trovi una nuova occupazione (benché con i suoi 67 anni abbia abbondantemente superato l’età della pensione).
Un aiuto non da poco: nel caso di Van Rompuy, spiega una fonte europea, si tratterà di 9mila euro al mese, cioè circa 115 mila all’anno e appunto 350mila euro in tutto da qui al 2017, quando l’indennità di transizione cesserà di essere versata. Anche a quel punto, però, l’ex Presidente non verrà lasciato solo dall’Unione europea, che si farà carico di versargli una pensione a vita di circa 4.700 euro al mese visto che ha (già oggi) superato i 65 anni. L’importo, spiega ancora la fonte, corrisponderà al 21% dell’ultimo salario di base di Van Rompuy che ammontava a circa 23mila euro al mese.
Bisogna ricordare però che queste regole sono in vigore da moltissimo tempo e che sono uguali per tutti: così sarà anche per il Presidente della Commissione, per tutti commissari, passati e attuali e per il nuovo Presidente del Consiglio, Donald Tusk, quando terminerà il suo incarico. Qualche piccola variazione ci può essere in base agli anni di servizio o alla provenienza (c’è chi potrebbe ricevere qualcosa in più del belga Van Rompuy che lavorava a due passi da casa), ma le regole di base sono le stesse. Insomma, nessun privilegio particolare per Van Rompuy, questo è il sistema.
Per quanto riguarda l’esecutivo comunitario alla cessazione dalle funzioni, un ex membro della Commissione ha diritto a un’indennità transitoria, il cui importo è correlato al periodo di servizio. Per i membri della Commissione il cui periodo di servizio sia inferiore a due anni, l’indennità è fissata al 40% dell’ultimo stipendio base (20.832 euro lordi), mentre tale percentuale può raggiungere il 65% per i commissari con maggiore anzianità. Il pagamento dell’indennità cessa in caso di rinnovo del mandato e l’importo è limitato quando l’ex membro della Commissione assume una nuova attività lucrativa.
Il salario base di un commissario è di 20.832 euro lordi al mese, quello di un vicepresidente 23.147, dell’Alto rappresentante 24.073 e quello del Presidente 25.554. Il salario base poi è soggetto a una tassazione europea che può variare dall’8 al 45%. A 65 anni per gli ex commissari scatta il vitalizio.