La sorte della membership britannica all’Unione Europea è legata al desiderio di Londra di abbassare il flusso di immigrazione europea verso il Regno Unito. “Se le nostre preoccupazioni cadono nel vuoto, non possiamo migliorare il nostro rapporto con l’Ue, e allora, niente è da escludere”, ha dichiarato oggi il Primo ministro britannico, David Cameron, alla conferenza sull’immigrazione di Staffordshire.
In occasione del briefing quotidiano della Commissione europea con la stampa internazionale, Margaritis Schinas, portavoce di Jean-Claude Junker, presidente dell’esecutivo europeo, ha riaffermato come la libertà di circolazione sia “una libertà fondamentale inscritta nei trattati”. Tuttavia, “ci sono altri aspetti, come l’abuso dei sistemi di sicurezza sociale, che possono essere a tutti gli effetti discussi con i partner europei”, ha sottolineato Schinas.
Non è chiaro a che punto sia la discussione tra Londra e Bruxelles in merito alle proposte espresse oggi da Cameron. La commissione ha tuttavia confermato la telefonata avvenuta ieri tra Junker ed il Primo ministro britannico, ma non il suo contenuto, che secondo indiscrezioni avrebbe riguardato le misure proposte da Cameron sull’immigrazione.