I fautori del no all’indipendenza della Scozia l’avevano promesso e molti elettori scozzesi, pur scontenti nei confronti di Westminster, avevano preferito votare per rimanere nel Regno Unito proprio sulla base di una futura maggiora autonomia. Ed ecco pronte le misure per concedere alla Scozia più poteri in ambito fiscale, la facoltà di estendere voto ai sedicenni a partire dalle elezioni parlamentari del 2016, la gestione autonoma dei tribunali del lavoro e un maggiore peso nei negoziati con l’Europa. E’ quanto previsto nel pacchetto della Commissione Smith, frutto dell’accordo di tutti i partiti presenti nell’Aula di Edimburgo. Ora manca l’ultimo ma decisivo tassello: l’approvazione del Parlamento britannico.
Secondo Lord Smith, che ha presieduto la Commissione (che porta il suo nome) si tratta “dei più grandi poteri conferiti al parlamento scozzese dalla sua fondazione”, oltre che di “un miglioramento delle politiche di devolution nei confronti della Scozia.
Il pacchetto prevede un deciso potenziamento della gestione in campo finanziario da parte dell’Assemblea di Edimburgo. Una quota maggiore della spesa nazionale arriverà dagli introiti derivanti dalle imposte pagate dagli scozzesi. Insomma, si rafforzerebbe quel principio che in campagana elettorale rimarcavano molti sostenitori dell’indipendenza, secondo cui le tasse degli scozzesi dovessero rimanere, ed essere usate, a Edimburgo piuttosto che a Londra. Per bilanciare questi potere, d’altro canto, sono previsti maggiori (ancora da accordare con Londra) “facoltà di prestito per assicurare sostegno agli investimenti e stabilità finanziaria”, si legge nel report della Commissione.
Anche sul capitolo Europa con il nuovo pacchetto la Scozia avrebbe “maggiore peso” in fase di negoziazione con gli organi comunitari. Un ministro scozzese “può parlare a nome del Regno Unito in occasione dei consigli dei ministri europei”, in base a una linea concordata con Londra. Ma solo nel caso in cui la Scozia risulti il Paese che più è coinvolto dal tema oggetto di discussione a Bruxelles. Si chiede poi al governo Britannico, in generale, di assicurare che i ministri scozzesi ”siano pienamente coinvolti” nell’accordare la posizione di Downing street nelle negoziazioni a livello comunitario.
Il lavoro della commissione è il risultato di accordi a cui hanno partecipato tutti i partiti presenti nell’Assemblea scozzese, ossia Conservatori, Verdi, Liberaldemocratici, e Partito nazionale scozzese.
Il premier britannico David Cameron ha detto “è un bel giorno per il Regno unito”, dichiarandosi “soddisfatto per il report della Commissione sulla devolution”.
1/2 I'm delighted with the Smith report on devolution. We are keeping our promise to the Scottish people.
— David Cameron (@David_Cameron) November 27, 2014
2/2 This is a good day for the UK. Before Christmas I will bring forward proposals on English votes for English laws.
— David Cameron (@David_Cameron) November 27, 2014