“E’ un importante passo avanti verso una maggiore trasparenza”, ma per evitare che “riguardi solo la punta dell’iceberg” sono necessari altri provvedimenti, primo fra tutti “una legge comunitaria che obblighi a creare un registro europeo di alta qualità sulle lobby”. Questo il parere del Corporate Europe Observatory (Ceo), organizzazione che vigila sul mondo delle lobby nell’Ue, riguardo alla proposta del vice-presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, di adottare entro fine anno nuove regole che obbligheranno i commissari e tutti i membri dei gabinetti ai livelli più alti a pubblicare un registro di tutti i propri incontri.
Il Ceo accoglie con favore l’annuncio dell’esecutivo Ue, “che si muove non solo nella direzione di obbligare i commissari a pubblicare i dettagli dei loro meeting, ma anche di estendere tali regole allo staff dei gabinetti e dei direttori generali della Commissione”. Ma sottolinea: “Bisogna coinvolgere pure ogni funzionario che può essere obbiettivo di lobbying, cosi come sono necessarie ulteriori misure riguardo al ruolo del lobbismo nei processi decisionali comunitari”.
Questa “lista degli incontri”, avvertono dal Ceo, dovrebbe “almeno citare le aziende o i gruppi incontrati, il nome dei lobbisti presenti, il giorno e l’argomento oggetto di discussione”. Non solo, una volta stabilite regole, bisogna valutarne il rispetto. Arriva dunque l’ulteriore proposta di controllare che “nessun funzionario tenga meeting con un lobbista non registrato nel lobby register”, altro strumento che per l’Ong va subito attuato attraverso una legge. Quest’ultimo è un dettaglio non da poco: “Introducendo un registro attraverso un accordo inter-istituzionale al posto di una legge, non renderà il registro stesso legalmente vincolante per i lobbisti”. Va da sé, che i funzionari i quali “non rispetteranno il nuovo codice di condotta”, conclude il Ceo, “dovrebbero essere soggetti a sanzioni”. In definitiva, secondo l’Osservatorio, l’annuncio di Timmermans rappresenta un buon primo passo, ma l’auspicio è che il “diavolo non sarà nei dettagli che ne devono ancora seguire”.