Il leader dei liberali Alde al Parlamento europeo, Guy Verhofstadt, ‘batte’ il Presidente Juncker e lancia il suo “piano europeo per gli investimenti e la ripresa” che sarebbe da ben 700 miliardi. Si tratta di una proposta lanciata oggi a Bruxelles che si basa su tre pilastri: la creazione di un “fondo Ue per gli investimenti” in grado di emettere bond, uno “stimolo fiscale” per le famiglie e le Pmi, ed infine “l’apertura del mercato europeo”. Secondo i liberali il piano da 300 miliardi annunciato dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker non è abbastanza per creare il “necessario dinamismo economico e rimane poco chiaro come -e se- i fondi siano spostati da una risorsa all’altra”, per cui Verhofstadt esorta l’esecutivo comunitario “a farsi avanti con una proposta ambiziosa per uscire dalla crisi”.
Il piano Verhofstadt invece secondo l’Alde rappresenterebbe “uno schema che attrarrà investimenti consentendo di colmare il gap da 700 miliardi che serve a creare un mercato interconnesso di energia, trasporti e digitale”. “Non intaccherà”, precisa il leader, “il patto di Stabilita poiché i progetti che saranno finanziati dai fondi europei riguarderanno solo i Paesi che hanno attuato le riforme strutturali e il cui bilancio ha ricevuto l’ok della Commissione”.
Il fondo dell’Ue per gli investimenti servirebbe “a stimolare una crescita della produttività a lungo termine e a mobilitare i risparmi delle Pmi e delle famiglie”. Il fondo dovrà stabilirsi “sotto l’egida della Banca europea degli investimenti e le sue competenze, con l’obbiettivo di chiudere il gap di investimenti di 700 miliardi”. Servirà anche a investire in progetti nazionali o “pan-europei” che dovrebbero produrre un effetto domino per l’economia del Vecchio continente.
“Siccome ci vorranno diversi mesi prima che il fondo per gli investimenti sia operativo”, l’altro pilastro della proposta liberale concerne “misure più immediate”, come “ la riduzione su scala europea della burocrazia e delle imposte per famiglie e imprese”. L’abbassamento delle tasse “sarà finanziato titoli e bond emessi dalla Bei”.
In ultimo, Verhofstadt insiste sull’apertura dei mercati per far ripartire l’economia dell’Unione. In particolare cita il completamento del mercato unico, soprattutto dell’energia e un’accelerazione di quello digitale. “Ci sarà una ragione”, ha dichiarato il politico belga, “se gli Usa pagano meno della metà rispetto a noi per il loro consumo energetico”, ed è perché in Europa “non esiste ancora un mercato interno, bensì 28 mercati differenti”. L’obbiettivo è quello di “aumentare la competizione in settore fortemente regolamentati” dove mancano gli investimenti, come quello della sanità e dell’educazione.
Il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, interpellato da alcuni giornalisti, ha dichiarato che studierà la proposta dell’Alde e “se ne troverà farà propri gli elementi”.