Il “Global Recalls Portal” (o Portale globale dei richiami), appena inaugurato a Bruxelles, da oggi ci dirà se il passeggino, la bicicletta e gli altri prodotti fabbricati fuori dall’UE rispettano i requisiti europei e internazionali in tema di sicurezza. Le vittime designate dei prodotti non sicuri sono quasi sempre i bambini, e gli oggetti che si trovano sono quasi sempre giocattoli pericolosi, gioiellini pieni di piombo e così via.
Si tratta di un progetto ospitato sul sito dell’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica e messo a punto congiuntamente dall’UE e dai paesi dell’OCSE tra cui gli USA, l’Australia e il Canada, che permette ai consumatori e alle autorità di controllare in maniera rapida ed efficiente i richiami ai prodotti avvenuti su scala mondiale e di scambiare informazioni su quelli non sicuri ritirati dai mercati perché pericolosi.
Con un volume previsto di 3.000 avvisi di richiamo all’anno, il Global Recalls Portal si presenta come un vero bacino di informazioni regolarmente alimentato dai paesi promotori. L’unione europea si servirà di RAPEX: un sistema di scambio rapido di informazioni sui pericoli connessi all’uso di prodotti di consumo (che non siano prodotti alimentari) e sui quali informa i 27 Stati membri permettendo loro di poter prendere gli stessi provvedimenti contemporaneamente.
Basta collegarsi al link globalrecalls.oecd.org/ e scorrere l’elenco oppure inserire nei campi di ricerca il nome di una marca o di una casa di produzione per ottenere, per ogni risultato, una scheda corredata di immagine con una descrizione del rischio che questo presenta, i provvedimenti presi, il nome del paese nel quale è stato fatto (Manifacturer Country)e di quello in cui è stato richiamato per la prima volta (Jurisdiction of recall).
“Se i consumatori non si sentono sicuri non si fidano e senza fiducia non vi è commercio. Il fine del Global Recalls Portal vuole essere anche quello di contribuire ad accrescere la consapevolezza e la fiducia dei consumatori in tutto il mondo migliorandone la sicurezza nel momento in cui fanno acquisti su scala globale”. Dice Paola Testori Coggi, Direttore Generale della Dg “Salute e consumatori” (SANCO) della Commissione europea e fa sapere di essere fiera della creazione di un progetto che indica un “vero esempio di approccio globale al commercio grazie alla simultanea condivisione di dati e informazioni” anche al fine di vigilare sugli acquisti di merce da paesi che non hanno una legislazione severa come quella dell’UE in materia di tutela del consumatore.
Il dato più allarmante riguarda i bambini. Sono 180.000 nell’Unione europea quelli che, ogni giorno, hanno bisogno di trattamenti medici per danni causati da prodotti per l’infanzia. I passeggini sono la quinta più comune fonte di pericolo. Giocattoli contenenti sostanze chimiche tossiche e vestiti e tutine che presentano rischi di strangolamento risultano, secondo le stime, i più “richiamati”. Il 54% di questi provengono da Cina e Hong Kong.
Loredana Recchia
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