Il presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy propone che a ritirare il premio Nobel vadano tutti i ventisette capi di Stato e di governo dell’Ue, (più, naturalmente, lui stesso, il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso e quello del Parlamento Martin Schulz). “To mark this joyful occasion I hope all EU Heads of State or Government will be able to join celebrations in Oslo in December”, scrive il presidente del Consiglio europeo in un tweet diffuso durante il vertice in corso a Bruxelles.
Lo aveva detto, qualche giorno fa il portavoce cipriota come sarebbe andata a finire questa storia delle consegna del Nobel: “Vedrete, prenderemo un bel pullman e andremo tutti insieme”. Il rischio è che ora un pullman non basti.
Sarebbe un’ennesima prova della incapacità di decidere, che alle volte blocca l’Unione; in trenta a ritirare un Nobel non si è mai visto, probabilmente neanche mai immaginato. Il rischio è che il milione di euro circa di cui è composto il premio venga tutto speso per questa bella “gita sociale” tipo tifosi al seguito della loro squadra in trasferta.
Però, magari se andassero tutti con le loro auto potrebbero anche organizzare dei bei caroselli in giro per la capitale norvegese, strombazzando ed esibendo le bandiere a dodici stelle. Con le scorte e tutto, naturalmente. Battute a parte, Angela Merkel ha detto che andrà. La decisione finale, spiegata da Mario Monti è che andranno i presidenti delle tre istituzioni Ue. Poi se i premier vorranno essere presenti tra il pubblico, liberi di farlo. Il premier italiano propone invece che, “in particolare per i giovani”, ogni governo organizzi nel proprio paese una giornata per raccontare l’importanza dell’Unione per la pace in Europa. Un’idea seria.
Il premier britannico David Cameron ha tentato una sua mediazione: secondo fonti del Consiglio ha proposto di mandare ad Oslo “ventisette bambini”, seguendo un’idea lanciata dalla commissaria europea svedese Cecilia Malmstrom. Non sarebbe una brutta immagine, anzi. L’importante è che non vengano selezionati con le procedura per i concorsi nell’Ue, nel frattempo i bambini diventerebbero probabilmente nonni…