“Dipende dal Parlamento quanto l’Italia partecipa alla fase ascendente della legislazione europea”, ossia il percorso che porta le istanze nazionali al livello comunitario. Il sottosegretario per le Politiche Ue, Sandro Gozi, invita così i legislatori italiani a una maggiore partecipazione ai processi decisionali che riguardano l’Unione europea. Lo fa illustrando i dati pubblicati da Bruxelles in materia di sussidiarietà e proporzionalità, e quelli relativi ai rapporti tra la Commissione Ue e i Parlamenti nazionali. L’Italia, in riferimento al 2013, si piazza al quinto posto per numero di pareri espressi sugli atti legislativi europei. Sono invece 88 i pareri motivati pervenuti dal Parlamento italiano. “un aumento del 25% rispetto all’anno precedente”, ha sottolineato Gozi.
In discussione è il processo democratico di formazione delle leggi europee. A questo proposito, Gozi sottolinea che “il tema della democraticità non è una questione di regole”. Le regole “ci sono già – aggiunge il sottosegretario – ma devono essere utilizzate meglio dai Parlamenti nazionali”.
Gozi è convinto che “l’attività legislativa sia la parte più rilevante per raggiungere gli obbiettivi comuni” nell’Unione. E riconosce la necessità di una “maggiore presenza dei parlamenti nazionali, soprattutto quando si tratta di provvedimenti di particolare importanza”. A questo proposito annuncia la disponibilità del governo a lavorare in Europa per “vedere come fare un ordine di priorità politica delle proposte legislative della Commissione”, sulle quali i Parlamenti nazionali possono esprimere i loro pareri e le raccomandazioni. L’obbiettivo è “migliorare la programmazione legislativa” per “aumentare le decisioni adottate in prima lettura”. Una partecipazione preventiva, dunque, su cui il governo si impegna a dare il proprio contributo, segnalando al Parlamento “in anticipo i dossier più importanti”.
Il sottosegretario ha poi risposto alle preoccupazioni di alcuni parlamentari sul diminuito peso dell’Italia all’interno della nuova Commissione. “La presenza dei membri italiani nei gabinetti della Commissione Junker è aumentata del 30% rispetto alla Commissione Barroso”, ha risposto Gozi, parlando di un “panorama decisamente migliorato”, nel quale “siamo passati da due vice capo di gabinetto a un capo gabinetto e 4 vice”.