Le emissioni di gas serra dell’Unione Europea sono diminuite dell’1,8% rispetto al 2012, e hanno raggiunto il livello più basso dal 1990. Un risultato accolto con grande soddisfazione dalla Commissione europea che indica che l’Europa non solo è essere sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo 2020, ma che potrebbe anche superarlo. La riduzione dell’1,8% implica che le emissioni complessive dell’Ue sono inferiori di circa il 19% rispetto al livello del 1990, il che vuol dire che manca solo un 1% alla riduzione del 20% prevista dai target comunitari.
Secondo Connie Hedegaard, commissaria responsabile dell’Azione per il clima, non soltanto “il raggiungimento degli obiettivi per il 2020 dimostra che l’Europa è pronta per rafforzare il suo impegno” ma evidenzia anche “che l’Ue sta effettuando tagli drastici”, che “le politiche funzionano”.
Per la prima volta la relazione sui progressi, fatta con la colaborazione dell’Agenzia europea per l’ambiente, fornisce i dati sull’uso delle entrate fiscali derivanti dalle aste del sistema Ue di scambio delle quote di emissione (Ets). I guadagni degli Stati membri da questa nuova fonte sono ammontate a 3,6 miliardi di euro nel 2013. Di questi, circa 3 miliardi di euro saranno utilizzati a fini connessi a clima ed energia: un valore nettamente superiore alla soglia del 50% raccomandata dalla direttiva Ue sull’Ets.
Questi ricavi vanno ad integrare i fondi del programma Ner 300, che beneficia di una dotazione di 2.1 miliardi di euro per sostenere 39 progetti che promuovono tecnologie a bassa intensità di carbonio in tutta l’Europa.
“È incoraggiante constatare che gli Stati membri hanno deciso di utilizzare la maggior parte dei loro attuali proventi derivanti dal sistema Ets per investimenti in materia di clima ed energia e di proseguire nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio”, ha commentato Hedegaard.