Riforme e disciplina di bilancio. La ricetta della Commissione europea per garantire stabilità e sostenibilità in Europa non cambia. Ancora una volta il commissario per gli Affari economici è tornato a ricordare qual è la rotta da seguire e su cui non sono ammesse deroghe, in un botta e risposta a distanza con l’Italia sulla legge di stabilità. “Il successo del semestre europeo (il ciclo di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio nell’ambito dell’Ue, ndr) dipende dall’attuazione e dal monitoraggio del rispetto delle raccomandazioni per paese”, ha detto Jyrki Katainen nel corso del dibattito sul semestre europeo in plenaria a Strasburgo. Non ha menzionato gli obiettivi di deficit e debito, ma solo perché non ce n’è bisogno: gli stessi sono contenuti nelle raccomandazioni specifiche per paese. Poi Katainen ha ribadito l’esigenza di compiere le riforme. “Le turbolenze dei mercati ci ricordano quanto siano importanti”. Si chiede a tutti uno sforzo. Tutti, nessuno escluso, quindi Italia compresa. “Non chiediamo le riforme per il gusto di riformare, ma perché serve un cambiamento e quindi, ad esempio, la riforme del mercato del lavoro vuol dire cambiamento sociale”.
A Lussemburgo il responsabile italiano per gli Affari europei, Sandro Gozi, era impegnato nel consiglio Affari generali, ma ha trovato il tempo di postare su Facebook che “la Legge di stabilità è compatibile e coerente con impegni Ue, e il governo italiano è tranquillo”. La manovra, “è già compatibile con le regole dell’Unione europea e coerente con gli impegni assunti, ed assicura anche la crescita”. La Commissione europea è però meno sicura, tanto è vero che ha chiesto ragguagli, e lo ha ammesso anche Gozi. “I contatti sono continui con la Commissione europea, ma si tratta di un dialogo fisiologico”. “Sono in contatto con le autorità italiane per avere dei chiarimenti su alcuni dati”, ha chiarito più tardi Katainen da Strasburgo, una volta terminato il dibattito in Aula. Ma le notizie vere arriveranno da Bruxelles, con la lettera in cui si chiederà formalmente all’Italia di fornire chiarimenti? “La lettera – ha detto Katainen – non è stata ancora inviata, ci sta lavorando la Direzione generale”.