Se il commissario all’Euro e al dialogo sociale, Vladimir Dombrovskis e quello agli Affari economici, Pierre Moscovici non si troveranno d’accordo su qualcosa, “sarò io a decidere”. Così il futuro presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker tenta di rassicurare chi è convinto che la sovrapposizione di competenze tra il francese e i due falchi vicepresidenti con diritto di veto Dombrovskis e Jyrki Katainen (che sarà commissario per il lavoro e la crescita), rischia di creare non pochi problemi. A chiedere chiarimenti era stato in particolare il leader dei liberali, Guy Verhofstadt a cui il nuovo capo dell’esecutivo comunitario risponde con una lettera poi resa pubblica dall’Alde.
Per prima cosa “è importante ricordare che è il Presidente della Commissione il responsabile per decidere l’organizzazione interna”, rivendica Juncker. In ogni caso “nelle circostanze in cui è previsto che Dombrovskis e Moscovici agiscano ‘congiuntamente’, posso confermare che la parola deve essere intesa come ‘insieme”, sottolinea Juncker specificando che anche un accordo tra due membri del Collegio, non significa automaticamente che la proposta entrerà nell’agenda della Commissione: la decisione su questo “è e rimane una prerogativa del Presidente della Commissione”.
Sarà il vicepresidente Dombrovskis, spiega ancora la lettera di Juncker, a coordinare la partecipazione della Commissione ai consigli Affari economici e all’Eurogruppo e il dialogo economico con il Parlamento europeo e con la Bce. Sempre al lettone spetta discute con i parlamenti nazionali dei documenti programmatici di bilancio e delle raccomandazioni specifiche per Paese. Ovviamente, chiarisce Juncker, “Dombrovskis non potrò partecipare da solo a tutti questi appuntamenti” e concorderà l’organizzazione pratica con gli altri commissari economici durante la prima settimana del mandato “rispettando le aree di responsabilità” di ognuno.
Per quanto riguarda i mezzi a disposizione dei vicepresidenti Juncker chiarisce: “Sono simili a quelli a mia disposizione”. E cioè potranno intervenire in ogni servizio della Commissione il cui lavoro è rilevante per il proprio ambito di competenza, di concerto con il Commissario competente” il quale “deve essere informato”. Non solo “un’elementare questione di cortesia ma anche una buona prassi per garantire il funzionamento” della Commissione.