Il dibattito sull’accordo di partenariato per il commercio e gli investimenti tra Ue e Stati uniti (Ttip) approda alla Camera. Oggi ha preso il via la discussione generale su alcune mozioni, cinque in tutto, presentate dalle diverse forze politiche. Molto critiche nei confronti del Ttip quelle dei Cinquestelle e di Sel. Pd e di Forza Italia, pur sostenendo l’accordo, con le loro mozioni si uniscono alla richiesta di maggiore trasparenza nelle trattative.
Per Filippo Gallinella, primo firmatario della mozione pentastellata, è “preoccupante che Renzi abbia annunciato l’appoggio totale e incondizionato del governo al Ttip”. Il deputato punta il dito in particolare contro la clausola che riguarda l’Isds, il meccanismo arbitrale per la soluzione di controversie tra investitori e Stati. Che a suo avviso “esautora gli stati” della loro sovranità, in quanto consente alle multinazionali di impugnare leggi che danneggino i loro investimenti. Gallinella porta ad esempio la causa intentata dalla compagnia svedese Vattenfall nei confronti della Germania, che con la decisione di fare un passo in dietro sull’energia nucleare avrebbe danneggiato l’azienda, la quale pretende un risarcimento di 5 miliardi di euro.
Anche Florian Kronbichler, primo firmatario della mozione di Sel, è molto critico sull’Isds. Lo definisce lo strumento “più infame” che si possa inserire nel Ttip. Il meccanismo, denuncia Kronbichler, “concederebbe alle multinazionali il diritto di impugnare decisioni sovrane di governi e amministrazioni pubbliche democraticamente elette”. In definitiva, secondo il deputato di Sel, “la democrazia cederebbe il suo primato all’economia”.
Entrambe le mozioni, qualora approvate, impegnerebbero il governo ad attivarsi per l’eliminazione dell’Isds dall’accordo di libero scambio. Inoltre, per favorire la discussione pubblica, sia M5S che Sel chiedono la realizzazione di uno spazio di consultazione pubblica in itinere, che consenta ai cittadini di essere informati nel corso sulle evoluzioni delle trattative. Per i Cinquestelle, il governo deve presentare informative periodiche sull’andamento dei negoziati, mentre Sel chiede che sia garantito l’accesso a tutti i documenti sulle trattative ai parlamentari nazionali.
Nella mozione a firma Luigi Taranto (Pd), si saluta con soddisfazione la decisione di declassificare il mandato negoziale. Tuttavia si riconosce la necessità di garantire una maggiore trasparenza sui contenuti delle trattative, invitando il governo ad “agire affinché siano rispettate le previsioni di aprire spazi di dibattito con l’opinione pubblica”. Pur con toni meno critici rispetto alle opposizioni, anche Taranto esprime perplessità sull’Isds, di cui vorrebbe restringere la portata. Rispetto alla possibilità di ricorrere al meccanismo di risoluzione delle controversie, secondo Taranto, è necessario stabilire la “primazia delle necessità di tutela ambientale e sociale”.
Anche Forza Italia ha presentato la sua mozione. Il deputato Rocco Palese, primo firmatario, unendosi al coro di richieste di maggiore trasparenza dei negoziati, ha però espresso preoccupazione per i rallentamenti delle trattative. L’impegno che si chiede al governo italiano è di “tutelare settori come l’agroalimentare e il tessile da potenziali regolamentazioni sfavorevoli che potrebbero essere contenute nel Ttip”.
Una ulteriore mozione, a prima firma Dorina Bianchi (Ncd), è stata presentata al termine della seduta odierna. Il documento non è stato illustrato, né risultava disponibile al momento della stesura del presente articolo. La discussione di questa e delle altre mozioni è stata comunque rinviata ad altra seduta. Eunews terrà aggiornati i suoi lettori.