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    Home » Economia » Mobilità dei professionisti in Europa: dall’Italia è fuga dei medici

    Mobilità dei professionisti in Europa: dall’Italia è fuga dei medici

    La Commissione europea ha diffuso i dati sulla mobilità geografica dei professioni nell’Ue. L’Italia “esporta” medici nel Regno Unito, accoglie infermieri rumeni e, un po’ a sorpresa, sempre più avvocati spagnoli

    Giuseppe Vargas</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@giuvar11" target="_blank">@giuvar11</a> di Giuseppe Vargas @giuvar11
    20 Ottobre 2014
    in Economia

    Dove vanno i cervelli in fuga europei ed italiani? La meta tradizionale è il Regno Unito (33%) e con uno sguardo alle qualifiche dei professionisti emigranti italiani,  scopriamo che i dottori in medicina detengono da 10 anni la medaglia d’oro di coloro che, ottenuta la qualifica in Italia, la esercitano, permanete o temporaneamente, all’estero, privilegiando come destinazione la Gran Bretagna (37%) e la Svizzera (26%).  Nell’ultimo decennio, su 100 dottori in medicina  che lasciano il paese d’origine in Europa, 52 sono italiani. E  distanziando nettamente la seconda nazione per maggiore numero di “transfughi” medici, ossia la Germania che si ferma al 19%.

    D’altro canto il Belpaese registra l’ingresso cospicuo di professionisti spagnoli del settore giuridico e di infermieri rumeni.

    E’ quanto emerge dai dati che la Commissione europea ha diffuso su quell’aspetto dell’’integrazione europea che riguarda le migrazioni dei professionisti i quali, ottenuta una certa qualifica in un determinato paese, decidono di spostarsi per vederla riconosciuta, ed esercitarla, in un altro Stato membro.

    Dopo i dottori in medicina, sono storicamente gli insegnanti della scuola secondaria a lasciare l’Italia per approdare all’estero, in Germania (44%) e in secondo luogo ancora nel Regno Unito (28%).

    A partire dal  2012, tra gli emigranti italiani con una qualifica, gli insegnanti sono superati dagli infermieri. Un flusso in uscita che è cominciato a crescere nel 2007 con destinazione principale la Svizzera. E la partenza dall’Italia dei dottori in medicina verso la terra di Sua Maestà, pur mantenendo il primato, è leggermente calata negli ultimi anni a favore dell’incremento del numero di veterinari che si dirigono in Gran Bretagna per trovare uno sbocco professionale.

    Ma ci sono anche altri tipi di professionisti che scelgono di conseguire un diploma o una qualifica nel territorio italiano per poi  emigrare: gli istruttori sportivi prediligono la Francia e gli ingegneri industriali si dirigono, con un trend crescente, verso la Spagna. Quest’ultima ricambia, con un andamento altrettanto in salita, mandando un discreto numero di avvocati che scelgono l’Italia per esercitare la loro professione (ma molti di questi sono italiani che prendono l’abilitazione in Spagna, dove è più facile ottenerla).

    L’Italia è anche la meta tradizionale in cui approdano sempre più professionisti, con una qualche qualifica, dalla Romania (39%). La maggioranza di questi sono infermieri, ma sta aumentando anche l’ingresso di professionisti rumeni con un diploma del settore benessere e estetico.

    Tirando le somme  l’Italia presenta un bilancio in rosso, fra cervelli in fuga e professionisti entranti, e considerando l’Europa dei 28,  gli Stati con saldo positivo sono Germania, Regno Unito, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia e Svezia.

     

    Tags: avvocaticervelli in fugaeuropaGran Bretagnaintegrazionemedicimercato del lavorospagna

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