Se Mosca chiuderà i rubinetti del gas i paesi dell’Unione europea non resteranno al gelo. “Per la prima volta abbiamo una panoramica completa dei rischi e delle possibili soluzioni. Se lavoriamo insieme, mostriamo solidarietà e implementiamo le raccomandazioni di questo rapporto, nessuna abitazione sarà lasciata al freddo quest’inverno” ha dichiarato Günther Oettinger, vicepresidente della Commissione Europea responsabile dell’energia, commentando lo studio su cosa potrà accadere in caso di sospensione di forniture di gas dalla Russia.
Un numero ridotto di consumatori sarà costretto a rinunciare al gas se i paesi europei lavoreranno insieme anziché limitarsi ad adottare misure prettamente nazionali. Questa la conclusione del rapporto presentato dalla Commissione europea che ha analizzato il caso di competa interruzione delle importazioni di gas russo nell’Unione Europea per una durata di 6 mesi. A risentire maggiormente di un’eventuale interruzione sarebbero i paesi della Comunità dell’energia e dell’Europa orientale. Finlandia, Estonia, l’ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Bosnia Erzegovina e Serbia perderebbero il 60% del gas di cui hanno bisogno. L’Italia, sebbene importi molto gas russo, non è molto vulnerabile: grazie a una certa diversificazione delle fonti di approvvigionamento avrebbe un deficit di gas del solo 0,1%.
In risposta alla cessazione di una fornitura di gas, le misure nazionali che i paesi europei attuerebbero risulterebbero eccessivamente interventiste e focalizzate sul mercato interno. Al contrario, secondo il rapporto, l’approccio di mercato dovrebbe essere elevato a principio guida da seguire. Solo nel caso di fallimento di mercato misure su scala nazionale dovrebbero essere attuate conclude il rapporto sullo stress test.
Lo stress test rappresenta la prima azione concreta in merito alle misure di sicurezza energetica da adottare nel breve periodo. Esso fa seguito alla Strategia di sicurezza energetica europea adottata dalla Commissione lo scorso 28 Maggio. Le raccomandazioni del rapporto accompagneranno le misure previste dalla Strategia per migliorare la sicurezza dell’offerta europea: realizzazione di un mercato energetico interno, migliore efficienza energetica, diversificazione delle fonti dell’offerta, sfruttamento delle fonti indigene di energia (fossili e non fossili).