È la soluzione che tutti avevano immaginato e la sola che, almeno sulla carta, lascia ancora la possibilità alla nuova Commissione europea di entrare in carica nei tempi stabiliti, a partire dal prossimo 1 novembre. Dopo la bocciatura della slovena Alenka Bratusek, Jean-Claude Juncker tenta di risistemare le caselle della sua nuova squadra, in modo da sprecare meno tempo possibile: un solo cambio di poltrone tra la nuova commissaria designata della Slovenia, Violeta Bulc e lo slovacco, Maros Sefcovic che già era stato approvato dal parlamento come futuro commissario ai Trasporti. Troppo inesperta per ricoprire la carica di vice-presidente all’Unione energetica lasciata scoperta da Bratusek, Bulc proverà quindi a conquistare il via libera degli eurodeputati come responsabile dei Trasporti, mentre Sefcovic potrebbe diventare vice-presidente (carica che ha già ricoperto nell’esecutivo Barroso) e responsabile per l’Unione energetica.
Juncker ha incontrato per la prima volta la nuova candidata ieri sera e ha riportato un’impressione “eccellente”, soprattutto per la capacità di Bulc di “imparare in fretta”. Una qualità che senza dubbio le sarà utile visto che si troverà ad affrontare, in tempi strettissimi, un’audizione di tre ore davanti ai deputati europei che si preannuncia tutt’altro che semplice. L’approvazione dell’intero collegio dei commissari da parte della Plenaria del Parlamento europeo resta fissata per il prossimo mercoledì 22 novembre. Prima di allora, sia Bulc che Sefcovic, dovranno prepararsi, rispondere alle domande scritte del Parlamento europeo e affrontare l’audizione. Le uniche date possibili per l’incontro con i deputati sono ormai soltanto lunedì o martedì della prossima settimana, direttamente a Strasburgo a ridosso del voto. Se qualcosa per uno dei due dovesse andare storto, il rinvio dell’entrata in carica del nuovo esecutivo diventerebbe certezza.
Rimane da sciogliere il nodo del portafoglio dell’ungherese Tibor Navracsics, che gli eurodeputati hanno ritenuto non idoneo per l’incarico che Juncker aveva pensato per lui, e cioè quello di responsabile per Cultura, giovani e cittadinanza. Per trovare l’accordo dell’Aula pare sarebbe sufficiente ri-allocarne una piccola parte, quella della “cittadinanza”, cedendola ad un altro commissario, che dovrebbe poi ottenere un nuovo via libera del Parlamento (magari con un semplice scambio di vedute, procedura più rapida della classica audizione). Si fa il nome del responsabile all’immigrazione, il greco, Dimitris Avramopoulos ma anche dopo questa ri-organizzazione della squadra, ancora Juncker non ha sciolto il nodo