La storia delle ultime ore di Alenka Bratusek candidata commissaria europea si infittisce di mistero. Le domande sul perché il portavoce di Jean Claude Juncker ha lanciato il panico quando solo tre ore dopo è stata diffusa la notizia che la slovena si era dimessa si arricchiscono ora di un nuovo elemento molto misterioso.
I fatti: alle 14.36 l’eurodeputato liberale sloveno Ivo Vajgl diffonde dal parlamento una dura nota nella quale dice che i socialisti e i popolari stanno in sostanza facendo violenza al governo di Lubiana perchè chiedono che Bratusek sia sostituita da un’altra candidata della rosa iniziale, Tanja Fajon: “è solo il Governo sloveno, democraticamente eletto, a poter intervenire nel processo di selezione dei commissari proponendo un nuovo nome”. Al momento non si fa molto caso a questa dichiarazione, anche perché si era nel marasma totale e il parlamentare in questione non è certo molto noto.
Alle 15.26 giunge la nota dall’ufficio di Junker nella quale si annuncia che lui ha “appena” ricevuto le dimissioni di Bratusek.
Qui torna alla mente il comunicato delle 14.36, nel quale in effetti Bratusek non era nemmeno nominata e si parlava invece della scelta del “nuovo” candidato. Perché pensare a un nuovo candidato liberale se Bratusek era ancora a tutti gli effetti la candidata, come spiegava anche il portavoce di Junker? Ma perché il buon Vajgl già sapeva che la sua ex premier si era dimessa e dunque, ragionevolmente, lui già si occupava del “dopo”.
E a questo punto il mistero si infittisce: alle 14.36 un eurodeputato è in grado di diffondere un comunicato, che ragionevolmente ha preso una ventina di minuti ad essere scritto, impaginato e spedito e che sarà stato pensato almeno una decina di minuti e dunque diciamo è nato alle 14.00. Se consideriamo che probabilmente Bratusek ha comunicato le sue dimissioni prima a Juncker e poi a Vajgl, per quanto quest’ultimo processo possa aver preso poco tempo diciamo che un’oretta ci sarà voluta? Dunque arriviamo, sempre ragionevolmente, alle 13.00 momento nel quale Margaritis Schinas stava spiegando ai giornalisti che Bratusek non si era dimessa e che era dunque in carica.
Allora le domande son tante: come è possibile che 50 minuti prima di Juncker Vaigl già sapeva che Bratusek si era dimessa e ci costruisce su un comunicato stampa? O, ragionevolmente sempre, Juncker lo sapeva anche lui benissimo e si stava svolgendo qualche misteriosa negoziazione?