Alenka Bratusek ha presentato le sue dimissioni da candidato commissario europeo. L’annuncio, a dire il vero a sorpresa, è arrivato da Jean Claude Juncher, presidente eletto della Commissione, il cui portavoce solo tre ore prima aveva allarmato mezza Europa dicendo che la slovena era ancora in carica e che il voto di bocciatura di ieri del Parlamento non significava nulla.
La prima crisi istituzionale europea della nuova legislatura è dunque superata, nonostante un evidente e grave defaillance dell’apparato di comunicazione del futuro presidente.
“Ho molto rispetto per la decisione di Alenka Bratuseck di dimettersi da vice presidente designato della prossima Commissione europea, che mi ha appena comunicato”, afferma Juncker in una nota diffusa alle 15.21. “La sua decisione riflette il suo impegno per l’Unione europea, per la Slovenia e per il processo democratico – enfatizza il lussemburghese-. Con la sua decisione – continua – mi aiuta a portare a termine la formazione della Commissione europea insieme al Parlamento europeo e al Consiglio”. Juncker conclude annunciado di essere “in stretto contatto su questa questione con il primo ministro della Slovenia, Miro Cerar, e la leadership del Parlamento”.
A quanto si apprende a Bruxelles già domani potrebbe essere indicato il nome del nuovo candidato sloveno, che dovrà essere concordato dal governo di Lubiana con Juncker e con tutto il Consiglio europeo, che potrebbe farlo con procedura scritta. Poi la persona indicata dovrà affrontare l’esame della commissione parlamentare di riferimento, avendo, questa volta, poco tempo per prepararsi, visto che si sta facendo di tutto per poter presentare la nuova commissione al voto della plenaria di Strasburgo il 22 ottobre.