Tra gli itinerari che hanno fatto l’Europa, entra di diritto anche quello dello stoccafisso, che il nobile veneziano Pietro Querini, percorrendo la rotta ribattezzata in suo onore, “Via Querenissima”, portò dal Nord Europa fino alla città veneta, terra in cui si diffuse sin ad approdare alle sue forme moderne più famose, come il baccalà alla vicentina.
L’occasione è quella degli Open Days 2014, una quattro giorni interamente dedicata alle regioni dei Paesi membri dell’Ue, che prevede una serie di workshop sui temi della cooperazione territoriale e sulle priorità riguardanti lo sviluppo regionale contenute nella strategia per lo sviluppo “Europa 2020” della Commissione Europea.
La storia di Querini, senatore della Repubblica di Venezia, è stata raccontata nel workshop “Itinerari culturali – la via Querinissima: un progetto europeo”, ed è una vicenda che ha ancora il fascino del mistero.
Partito da Creta per raggiungere le Fiandre con scopi commerciali, finì nelle isole norvegesi Lofoten, dopo un naufragio al largo dell’Irlanda. Fu accolto, lui stesso annotò nel suo diario di viaggio, con benevolenza dalla popolazione locale, da cui imparò le tecniche di conservazione del merluzzo che, essiccato al vento, resta merluzzo, ma cambia nome e diventa stoccafisso.
Querini portò successivamente, e dopo un lungo viaggio di ritorno che taglia trasversalmente l’Europa da nord a sud, l’idea dello stoccafisso a Venezia, in cui il pesce si diffuse ed ebbe da allora grande successo in tutto il continente anche per le sue caratteristiche di cibo a lunga conservazione molto utile nei viaggi via mare tale da sostituire la carne, più facilmente deteriorabile.
Il Veneto e la regione extracomunitaria norvegese del Norland hanno chiesto ufficialmente alla Commissione europea di riconoscere e creare dei percorsi turistico-culturali nel solco della storia europea, partendo proprio dalle vicende come quella di Querini che unisce terre così lontane ma che a tavola si trovano sedute fianco a fianco.
L’idea è quella di riproporre questo tipo di antichi itinerari culturali come fattori di attrazione per un turismo internazionale e per “una maggiore competitività economica” in tempi di recessione. E’ proprio questo il punto secondo l’Assessore al bilancio della regione Veneto Roberto Ciambetti: “L’Europa non è fatta solo di austerità, direttive, tetti di spesa,” ha spiegato intervenendo all’iniziativa, “c’è un’Europa dalla grande storia e le rotte che noi proponiamo oggi sono parte di questa storia ed esse narrano vicende di uomini, donne, persone e non numeri asettici o percentuali senza sentimenti”.
L’assessore cita anche la storia di Giovanni Caboto altro navigatore che partendo da Venezia, nella ricerca di una rotta più settentrionale rispetto a quella di Colombo nel 1497, giunse nell’attuale Nuova Scozia, scoprendo uno dei luoghi più pescosi del mondo, e in particolare il pesce “cod” (l’italiano merluzzo, cioè il baccalà) considerato, racconta Ciambetti, il “manzo” dell’Oceano.
Le storie di Querini e Caboto sono storie d’Europa, cosi come lo sono le strade percorse che passano dalle maggiori capitali e città del vecchio continente. A partire da moltissimi itinerari antichi, siano essi quelli di Caboto, Querini o le spedizioni di Giasone e degli Argonauti, “le nostre grandi rotte moderne non fanno che ripercorrere antiche strade lungo le quali è nata l’Europa, sono una sorta di Tom-Tom ante litteram che ci spiegano l’importanza del viaggio”, continua Ciambetti.
Ed effettivamente basta pensare alle mappe che la Commissione pubblicò nell’ottobre dell’anno scorso relativamente ai principali corridoi che fungono da spina dorsale per il trasporto nel mercato unico europeo e che, nelle intenzioni di Bruxelles, rivoluzioneranno i collegamenti Est-Ovest: ripercorrono, in molte parti, percorsi commerciali e culturali dell’antichità e del medioevo, dimostrando come l’Europa di oggi ha radici molto antiche.
Gli Open Days sono stati organizzati a Bruxelles congiuntamente dalla Commissione europea e dal Comitato delle regioni, prevedono una partecipazione di circa 6.000 rappresentanti delle regioni e delle città europee e si concluderanno giovedì 9 ottobre.