La Commissione europea ha reso pubbliche le “dichiarazioni di interesse” dei membri designati del futuro esecutivo comunitario, ossia il documento in cui sono riportate, oltre ad il curriculum istituzionale e professionale, gli eventuali interessi finanziari dei commissari come il possesso di azioni di compagnie, banche e imprese quotate in borsa.
Nessuno dei nuovi commissari designati presenta grandissimi numeri in materia di interessi finanziari, anzi molti non ne riportano alcuno. Gunther Oettinger, Marianne Thyssen e Kristalina Georgeva sono quelli che ne hanno di più. Il primo, il tedesco commissario all’Economia digitale, nell’auto dichiarazione afferma di possedere azioni per un valore di circa 510 mila euro. La seconda, la belga responsabile di Lavoro e Affari sociali, dice di avere pacchetti intorno ai 385 mila euro, mentre la bulgara Georgieva, commissario al bilancio e risorse umane possiede azioni in tre società, di cui due valgono intorno a 170mila dollari ed una 117 mila euro circa.
Anche Miguel Cañete, commissario designato per Energia e Clima riporta azioni da 200 mila euro circa, che non comprendono, però, quelle per cui era finito sotto i riflettori: come anticipato dallo spagnolo, le azioni delle società di stoccaggio dei carburanti Ducal e Canarias risultano vendute in data 18 settembre. Delle due aziende fino al 2011 il commissario “in pectore” era a capo del Consiglio aziendale. Il “falco del rigore” Jyrki Katainen, commissario a Lavoro e Crescita, dice invece di avere soltanto azioni per 31 mila euro circa.
“Nullatenente” la futura Alto rappresentante, l’italiana Federica Mogherini, che non denuncia alcun possesso di titoli pacchetti azionistici. Mentre un capitolo a parte, lo merita il curioso caso del maltese Karmenu Vella, commissario designato per Ambiente, affari marittimi e pesca che dichiara di avere azioni del valore di 1 euro. Meglio di niente.